lunedì 28 novembre 2011

Mov Forconi Peppe Licata

Intervista De Santis Concerto Bennato 30 06 2011

Convegno Nema Intervento Beppe De Santis Patti 5 11 11 pz 9

Convegno Nema Intervento Beppe De Santis Patti 5 11 11 pz 8

Convegno Nema Intervento Beppe De Santis Patti 5 11 11 pz 7

Convegno Nema- Intervento Beppe De Santis - Patti - 5.11.11- pz 6

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Convegno Nema- Intervento Beppe De Santis - Patti - 5.11.11- pz 1

Presentazione Giù al Sud di Pino Aprile Termini Imerese 25 11 11...

Presentazione Giù al Sud di Pino Aprile Termini Imerese 25 11 11...

Presentazione Giù al Sud di Pino Aprile Termini Imerese 25 11 11...

Presentazione Giù al Sud di Pino Aprile Termini Imerese 25 11 11...

Presentazione Giù al Sud di Pino Aprile Termini Imerese 25 11 11...

Pino Aprile pz 2

Conferenza stampa PSUD 24 NOVEMBRE 2011 Intervento De Santis parte 1

MOVIMENTO DEI FORCONI 27 NOVEMBRE 2011

MOVIMENTO DEI FORCONI

SIT-IN  A  ROMA : VOGLIAMO PARLARE A CIOLOS  E  CATANIA
                                  .............E LO FAREMO

Giorno 29.11.2011 a Roma presso il centro congressi del Palazzo Rospigliosi in via 24 Maggio 43 la Coldiretti organizza un incontro con il Commissario europeo Dacian Ciolos alla presenza del Ministro delle Risorse Agricole dott. Mario Catania per discutere sulla nuova PAC 2013-2020. Noi del "Movimento dei Forconi" insieme al "Movimento Pastori Sardi" ed alle rappresentanze dei movimenti di agricoltori di Abruzzo,Lazio,Campania,Basilicata e Puglia,vogliamo cogliere l'occasione per incontrare in qualche modo il Commissario Europeo ed il neo Ministro, nell'intento, forse velleitario ma reale, di aprire una discussione politica sull'utilizzo,o forse meglio sarebbe dire sul mancato utilizzo, dei fondi comumitari riguardanti il PSR 2007-2013, che rischiano di tornare indietro a causa della scarsa domanda o forse dell'uso sbagliato e non confacente al momento economico. Noi, in considerazione del momento che l'economia di questo paese sta attraversando, viste le risposte inconcludenti delle Regioni,e partendo dall'assunto che in momenti di emergenza ogni regola sancita in tempi ordinari puo' essere rivista, in assenza di governi che abbiano il coraggio di assumere iniziative politiche adeguate al disastro economico che le aziende stanno vivendo, soprattutto nelle periferie geografiche del continente,vogliamo arrogarci  la presunzione di voler provocare una discussione e affrontare un tabù che nessuno vuole inspiegabilmente toccare. Per questo saremo in sit-in davanti a Palazzo Rospigliosi dalle ore 9,00 fino alla chiusura dei lavori. 

Info 393.177.38.61                                                                                                                 Mariano Ferro per il "Movimento dei Forconi"

psud abruzzo e molise 4

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News•Come il "vero potere" si è ripreso tutto!
•La chiave è nel sistema monetario e fiscale!
•Come "l’antisistema" ha fallito miseramente!
•Come disinnescare Il "vero potere"? Modern Money Theory!
•I veri responsabili siamo"noi"
apatici elettori consumatori!

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Giulietta è ‘nazoccolaMessaggi dal ANTONIO DE SANTISIl sottotitolo del libro è stato ispirato dal famoso striscione
Fratelli del Nord risavite dalla manipolazione dei
beceri e razzisti della Lega, sono solo dei miseri e volgari esseri. Voi siete un grande popolo, già i vostri antenati hanno sbagliato con il Sud, non rifate lo stesso errore.
"Giulietta è ‘na zoccola" esposto nell’agosto 1996 dai tifosi partenopei in Curva B allo stadio San Paolo, per rispondere alle provocazioni ed alle offese dei tifosi rivali del Verona … Il Titolo messaggi dal sudè rivolto ai fratelli e amici italiani del nord.

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JAMMEANTONIO DE SANTIS
Fratelli del sud!
Sono 150 anni che subiamo!
Riprendiamoci la libertà!
Noi siamo il popolo più onesto!
Noi siamo il popolo più etico!
E siamo vivi!
Fratelli del Sud, sono ANTONIO DE SANTIS èsono del sud!Nessuno al mondo ha piùpotere della gente, fratelli del sud!Il problema
E' sulla nostra gente che bisogna lavorare, non sui colpevoli
e mandanti. Il giorno in cui i cittadini del sud vorranno e pretenderanno, la verit
Il tempo di indignarci è finito,uomini e donne del sud, è il tempo dell’azione … jamme !
èche la gente non sa di avere quel potere.à,quel giorno gli verràdetta.

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CONVEGNO POLITICOPerché è urgente conoscere la realtà attuale:analisi dello scenario Sud –Italia –Europa -Mondo
•Come il "vero potere" si è ripreso tutto!
•La chiave è nel sistema monetario e fiscale!
•Come "l’antisistema" ha fallito miseramente!
•Come disinnescare Il "vero potere"? ModernMoney Theory!
•I veri responsabili siamo"noi"
apatici elettori consumatori!INTERVERRANNO:ANTONIO DE SANTIS –Presidente dell’associazione WPS
STEFANO COMPARELLI –Coordinatore Abruzzo PSUD
BEPPE DE SANTIS –Segretario Nazionale PSUDDibattito finaleIl momento della responsabilitàLocation: Via G. Rulli,7 –Vasto (CH) Venerdì 9 dicembre 2011 –ore 15,00

de santis seminario e concerto con bennato n 3 B

de santis seminario e concerto con bennato n 3 A

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8 1 M2U01253 de santis seconda parte

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12 San Fratello

Intervento di Renzo Martinelli alla Conferenza stampa del PSUD del 24 novembre 2011

Intervento di Renzo Martinelli alla Conferenza stampa del PSUD del 24 novembre 2011

1-Sono Lorenzo Martinelli,
una vita professionale nella Guardia di Finanza,
fino a qualche mese fa.

Fondatore dell’Associazione nazionale “Finanzieri, cittadini e solidarietà” ( FICIESSE),

l’associazione parasindacale interna alle Guardie di Finanza.

Ho operato, per oltre un quarto di secolo,
a livello nazionale, in tutta Italia,
per contribuire a rendere più democratico ed efficiente il Corpo delle Guardie di finanza.

Sono l’attuale vice-responsabile organizzativo nazionale del PSUD.

Ho anticipato il pensionamento,
per dedicarmi, anima e corpo, a questa battaglia.


2-Ho combattuto, per una vita, per la legalità e la democrazia,
a partire dalle Guardie di Finanza,
e ,
a cavallo dei 50 anni,
i conti non mi sono tornati.
Ho deciso di battermi daccapo,
come se avessi vent’anni.

Soprattutto per i figli senza speranza e futuro,
per le nuove generazioni.

Dato il degrado intollerabile della democrazia repubblicana.

Tanto è vero che ,
con il gruppo leader della FICIESSE,
ho deciso di contribuire alla nascita e alla promozione del PSUD.

A partire dal gruppo del di Bologna.

3-Uno dei settori più in crisi dello Stato italiano è quello della SICUREZZA:

-deficit di democrazia e trasparenza;

-deficit di funzionalità;

-deficit di valorizzazione del MERITO;

-deficit di risorse e di rinnovamento degli organici.

Una delle priorità del PSUD è la VERTENZA SICUREZZA.

A partire da Palermo, dalla Sicilia, dal SUD.

Lotta alla criminalità organizzata,
evasione fiscale,
economia sommersa :
qui si intrecciano i nodi della legalità e delle risorse da riconquistare per la ripresa e lo sviluppo.

La SICUREZZA  è anche una nostra assoluta priorità nel PROGRAMMA PER PALERMO 2012-2017.


4-Siamo già a buon punto nella costruzione della RETE  ORGANIZZATIVA  del PSUD, in tutto il paese.
Nella prossima settimana,
insieme al Dott. Beppe De Santis,
anch’egli ex sindacalista,
saremo nel Lazio,e, in Abruzzo e Molise,
per consolidare la nostra organizzazione in quei territori.
Il 10 dicembre, a Montenero di Bisaccia,
il paese di Beppe e di Di Pietro,
apriremo una delle nostre sezioni della Scuola di formazione politica meridionalista e mediterranea.

5-Anche per quanto riguarda l’ORGANIZZAZIONE,
l’organizzazione del PSUD,
abbiamo idee semplici e concrete.

Costruire una organizzazione capillare,
paese per paese.

Ad esempio, in Sicilia, in ciascuno dei 399 comuni siciliani,
a partire da quelli piccoli e medi.

Come in ciascuna d4elle circoscrizioni e dei quartieri della città grandi e
medie.

Con gli iscritti,
i circoli o sezioni,
le federazioni provinciali e regionali.

Insomma,  vogliamo RIPRISTINARE LA FORMA PARTITO.

Vogliamo costruire un vero partito.

Uno dei motivi della crisi della democrazia italiana
è la SCOMPARSA DI VERI PARTITI.

Sostuiti da labili comitati elettorali.

Dalla videocrazia.

Dal populismo di destra e di sinistra.

Dal personalizzazione delirante.

Dalla politica trasformata in stupida PUBBLICITA’.

Giovanni Maniscalco, segretario provinciale PSUD, note per programma Comune Palermo

Note per il programma elettorale del PSUD per il comune di Palermo
di Giovanni Maniscalco,Segretario provinciale del PSUD
(BOZZA)
23 novembre 2011

PROGRAMMA  ELETTORALE  COMUNE  DI  PALERMO

LAVORO E OCCUPAZIONE
La grave crisi occupazionale per mancanza di lavoro riguarda tutto il SUD e pertanto,i problemi del lavoro nella città di Palermo vanno affrontati  complessivamente avendo come obiettivo principale il superamento dello squilibrio ancora esi­stente tra le due aree geografiche dell’Italia: quella del centro Nord e quella del Sud.
Nel Sud vanno in primo luogo affrontati con decisione la carenza di infra­strutture e la dilagante criminalità e va evitato che la devolution metta in crisi le regioni  e le aree metropolitane del sud per effetto della dipendenza dai trasferimenti centrali e che il federalismo fiscale le penalizzi ulte­riormente.

Il Partito del Sud propone in sintesi e in linea generale alcuni fattori importanti per lo sviluppo economico del meridione e delle aree metropolitane dello stesso e quindi anche di Palermo :

- creare le condizioni per assicurare vivibilità e sicurezza in gra­do di favorire investimenti ed assicurare sviluppo superando definitivamente la fase assistenziale e recuperando quegli ef­fettivi fattori di efficienza nel quadro del consolidamento del tessuto imprenditoriale, in primo luogo quello locale, favoren­do l’innovazione e la competizione;

- introdurre un federalismo fiscale equo che punti sulla solida­rietà tra le regioni del nord e quelle del sud;

- incentivare il rafforzamento delle reti turistiche meridionali finalizzate all’innalzamento degli standard qualitativi dell’of­ferta;

- porre come indispensabile premessa allo sviluppo il potenzia­mento delle infrastrutture nella prospettiva dell’espansione degli scambi commerciali con i paesi asiatici e nel quadro delle nuove opportunità tendenti a rivalutare il Mediterraneo;

- mettere particolare attenzione negli interventi di finanza age­volata a favore dell’artigianato, del settore del commercio al dettaglio, dell’energia, soprattutto alternativa, del lavoro au­tonomo e quindi della microimpresa.






A PALERMO E’ NECESSARIO RILANCIARE:

Edilizia pubblica e privata e il suo indotto (a tal proposito riteniamo interessante il progetto presentato dall’ANCE per la riqualificazione urbana del tratto di ferrovia dalla stazione lolli a notarbartolo)
 Nel settore dell’edilizia in Sicilia negli ultimi due anni si sono persi 35.000 posti di lavoro, quasi 2000 nella sola provincia di Palermo.
Dal 2007 a oggi si può parlare di un autentico crollo: basti al riguardo confrontare I fondi nazionali destinati alla Sicilia dalla cd. Legge obiettivo e dall’accordo stato-regioni, sono pari a 4 mld e 900 mila euro ( disponibilità in termini di competenza di cassa) pari al 29% dell’importo dei progetti programmati che ammontavano a 16 mld di euro (che non ci sono), di questi sono stati spesi appena il 10% .
Secondo il nostro osservatorio se le opere relative alle risorse fossero tutte appaltate si avrebbero 7 mln di giornate di lavoro che impegnerebbero per 8 anni 5.500 lavoratori a tempo pieno (quasi ventimila in termini reali considerando le vari fasi lavorative) .
Gli impegni di spesa sono pari a 8 mld (il 7,6% del costo dei progetti) più i circa 300 mln del bilancio regionale. Se questi impegni si trasformassero in cantieri darebbero lavoro a circa 33 mila persone per i prossimi 8 anni (riassorbendo di fatto i numeri della crisi degli ultimi due anni) .

Per la regione Sicilia (tab.2), il costo complessivo delle opere infrastrutturali assunte con la Delibera C.I.P.E. del 21 dicembre 2001, N° 121, quelle prioritarie definite con l’Accordo Stato Regione e quelle finanziate con il trasferimento delle risorse per le opere programmate a livello locale (edilizia scolastica Delibera CIPE 13 maggio 2010, risanamento urbano e abitativo, ecc.) è pari a 16.696.773.796,00 EURO.
A fronte di tale costo complessivo dei progetti programmati, gli impegni di spesa o le attribuzioni finanziarie assegnate, sono pari a 7.925.202.485,00 EURO i quali rappresentano, in termini di percentuale, il 47,46% del costo complessivo dei progetti programmati per questa Regione; mentre gli impegni di spesa attribuiti (sono finanziamenti che da subito è possibile “cantierare”), ammontano a 4.919.068.751,00 Euro i quali, rispetto il costo complessivo delle opere infrastrutturali per la Sicilia, rappresentano solo il 28,99% che è ben lontano dal fatidico 40% tanto decantato dall’attuale Governo.
Gli impegni di spesa attribuiti alle 9 Province della Sicilia (4.919.068.751,00 euro quando saranno tutti quanti appaltati (una minima parte lo sono già, ad es. quelli per gli schemi idrici oppure per la strada a scorrimento veloce Licodia/ Eubea -102.900.000 euro-) daranno occupazione, in totale, a 5.500 unità lavorative le quali, lavoreranno, complessivamente, per 7.685.700 giornate lavorative che tradotte in anni/lavoro sono circa 8 anni.)

Per la provincia di Palermo (tab.3), il costo complessivo delle opere infrastrutturali assunte con la Delibera C.I.P.E. del 21 dicembre 2001, N° 121, quelle prioritarie definite con l’Accordo Stato Regione e quelle finanziate con il trasferimento delle risorse per le opere programmate a livello locale (edilizia scolastica Delibera CIPE 13 maggio 2010, risanamento urbano e abitativo, ecc.) è pari a 1.703.056.489,00 EURO i quali, corrispondono al 9,12% dell’intero Piano dei costi per infrastrutture di pertinenza alla regione Sicilia.
A fronte di tale costo complessivo per i progetti programmati, gli impegni di spesa o le attribuzioni finanziarie sono pari a 1.484.415.252,00 EURO i quali, a confronto con quelli disposti, allo stesso titolo, per l’intera regione Sicilia, rappresentano il 14,81%.

Per la provincia di Palermo (tab.4) le attribuzioni finanziarie (sono finanziamenti che da subito è possibile appaltare), sono pari a 712.862.057,00 Euro i quali, quando saranno affidati, potranno dare occupazione a 520 unità lavorative. Unità lavorative, che lavoreranno per circa 1.113.800 giornate (circa 8 anni) .
I dati (tab.4), evidenziano una forte discrasia, in termini di valori assoluti, tra gli impegni, pubblicamente assunti, e la realtà fatta di programmi di spesa e di disponibilità finanziaria ancorché non diventata “competenza di cassa”.
Quindi, a nostro avviso e forti dei dati sopra esposti, esiste ancora e forse di più del passato, una questione Meridione nel nostro Paese. E non solo per le differenze tra le percentuali e quel fatidico “40% per il Sud”, poiché c’è anche un differenziale tra i programmi degli interventi, gli impegni di spesa, le disponibilità finanziarie e i “trasferimenti per competenza”. (tab.3)

Purtroppo qualsiasi previsione fa “a pugni” pure con i tempi di gestione degli appalti: in Sicilia per la aggiudicazione trascorrono in media 1582 giorni contro i 583 della Lombardia, 900 della media nazionale!

In questo quadro non particolarmente confortante, va posta quindi attenzione al ruolo delle amministrazioni regionali e locali. La loro quota sul totale degli investimenti pubblici nazionali è infatti cresciuta, da questi dipendono i tre quarti della spesa: Regioni, Comuni, Provincie, Asl, etc.., secondo la stessa Ance, una delle cause che rallentano la spesa ed impediscono l’utilizzo anche dei fondi europei per le opere pubbliche, dipende dal fatto che gli enti locali siciliani non dispongono, di progetti definitivi da presentare per il finanziamento e non tanto per le grandi opere pubbliche, quanto per i piccoli e medi cantieri che sono poi quelli più interessanti per il nostro sistema d’impresa edile. Il sud presenta rispetto al resto del paese un forte gap di infrastrutture, questa condizione è aggravata dalla diminuzione della spesa complessiva per le infrastrutture disposta dallo stato nazionale. La Sicilia ha un deficit infrastrutturale del 34,6%, rispetto per esempio al nord-est, mentre la carenza di infrastrutture aumenta i costi dell’impresa del 20,6%.
Allora il paradosso è che si è investito meno dove vi è più bisogno, il dato fornito


Cantiere Navale
Negli Sessanta il Cantiere navale di Palermo era la più grande industria cittadina. Dava lavoro a circa 5000 dipendenti. Noi riteniamo che  Palermo deve tornare ad essere un importante porto al centro del mediterraneo come lo è stato nel passato, e pertanto riteniamo che il  Comune assieme alla Regione Sicilia deve avere un ruolo propulsivo per il rilancio della cantieristica navale a Palermo ed in Sicilia.
Recentemente Nell’indotto ci sono stati parecchi licenziamenti.


Commercio
(Anche a Palermo sono nati grandi ipermercati- Ci sono opinioni differenti chi è contro perché fanno chiudere i piccoli esercizi e chi è a favore perché creano maggiore occupazione). Noi pensiamo che possono persistere entrambi. E ciò può avvenire attraverso la stesura di  un  piano commerciale complessivo della Città che preveda uno sviluppo e un posizionamento razionale delle attività commerciali sia grandi che piccole. Inoltre rivitalizzare i mercati storici(Vucciria – Ballarò- Capo ecc. creando anche parcheggi nelle vicinanze). Mercatini  ( da regolamentare gli abusivi ed organizzare meglio le zone dove si tengono per non intralciare il traffico)

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE
Va introdotto su vasta scala un criterio chiaro di responsabilizzazio­ne e misurabilità nella pubblica amministrazione e in tutti gli uffici e le aziende pubbliche locali. Vanno introdotti test di efficienza e misurabilità in tutto ciò che è pubblico , (regione, provincia, comune) sulla base di valutazioni del raggiungimento degli obiet­tivi assegnati. Il sistema,  deve poter essere valido anche per Scuola e Sanità. La Pubblica Amministrazione non deve essere gestita in base a criteri politico-clientelari, ma in base a criteri di efficienza.
Lo stesso vale per le municipalizzate  (AMIA-GAS-GESIP) Non devono esistere reati di concussione e deve essere esempio di legalità per i cittadini

In particolare il Comune di Palermo deve essere  una macchina burocratica che deve funzionare meglio- snellire le procedure amministrative ed essere volano per l’economia cittadina. Esempio: il ponte Corleone- fallisce l’impresa e si bloccano i lavori, invece di fare subito una nuova gara di appalto
Municipalizzate  ( AMIA- GAS- GESIP)


SITUAZIONE PATRIMONIO PUBBLICO - BENI ARCHITETTONICI-MANUTENZIONI
Rivalutazione del centro storico, restauro e rivalutazione del patrimonio architettonico, ricco di monumenti unici al mondo che sono forte richiamo turistico. ( che deve significare non solo ristrutturazioni di vecchi edifici ovvero speculazione edilizia. Ma anche recupero del contesto urbanistico e socio-economico
Illuminazione Pubblica
Scuole- parchi (oreto) giardini ecc.

SICUREZZA  E  LEGALITA’
Come dicevo prima, è necessario e fondamentale a Palermo, città ad alta densità mafiosa creare le condizioni per assicurare vivibilità, sicurezza ai Cittadini, investimenti ed assicurare sviluppo economico. I tagli alle risorse economiche fatti, dal governo Berlusconi, alle forze di polizia, hanno messo in crisi la già precaria tutela dei cittadini ed il controllo del territorio, infatti In questi ultimi giorni abbiamo assistito alle proteste dei sindacati di polizia, contro i tagli del Governo. Inoltre è necessaria una maggiore presenza della polizia urbana per affermare regole e legalità nel traffico cittadino, ch’è sempre più caotico.

TRASPORTI – VIABILITA’- TRAFFICO
Palermo soffre di un ritardo storico per quanto riguarda le infrastrutture di tra­sporto: Tangenziale insufficiente ed ancora da ultimare,(vedasi il raddoppio del ponte Corleone e il sottopasso di via perpignano Circonvallazione)  Trasporti pubblici inadeguati ecc. Per affrontare queste problematiche oc­corre una logica programmatoria che armonizzi le varie esigenze.
Occorre però subito un aumento negli investimenti in infrastruttu­re urbane (metropolitane, tram, parcheggi) e incentivi che rendano appetibile la mobilità collettiva (corsie preferenziali, mezzi di tra­sporto moderni e vivibili).
Nuovo piano traffico- Metropolitana- Tram- Piste ciclabile- Lungo mare- Il Porto-

RIFIUTI  URBANI  (amia)
Privilegiare la raccolta differenziata in tutta la città- Individuazione di nuove discariche  . Lotta alle eco-mafie

PROBLEMA  CIMITERI
E’ necessaria la  costruzione di un nuovo cimitero


 SERVIZI SOCIALI ALLA PERSONA e SANITA’
Assistenza agli anziani- Handicap- Sanità- Asili nido- Assistenza alle famiglie povere.
Per fare ciò è necessario che il Comune disponga di fondi sufficienti, e mi collego al discorso di prima e cioè alla questione dei trasferimenti centrali ed al federalismo fiscale

Manifesto del Neomeridionalismo federalista unitario

PARTITO DEL SUDSede: Via Mariano Stabile n. 229, Palermo
Tel: 091-9820777 -329-1011815;
Segreteria operativa: 337-961557
Segretario Nazionale: Giuseppe De SantisManifesto del" Neomeridionalismo federalista unitario"www.partitodelsud.euhttp://partitodelsud.blogspot.comI-"Il Meridione ai Meridionali"Fratelli meridionali,
dobbiamo accettare questa sfida: "Il Meridione ai Meridionali".
Il Sud deve fare,innanzitutto, da sé.
Il Sud riprenda il suo destino nelle proprie mani
.Accettando integralmente la sfida della RESPONSABILITA’.Quella della responsabilità è la sfida dell’AUTONOMIA.L’autonomia del Sud.II-Debellare le mafie, la mala-burocrazia , la mala-politicaSenza tregua, bisogna combattere e debellare tutte le mafie, la mala-burocrazia e la mala-politica. Innanzitutto, nel Sud.
Parimenti, quella mafiosa è una questione nazionale e internazionale.
In quanto tale, va aggredita.
Il Sud è territorio di genesi, insediamento e propagazione delle mafie,e, nel contempo,il protagonista della lotta antimafia.
Sono prevalentemente meridionali i resistenti e gli eroi antimafia.
III-Un movimento per lo sviluppo produttivo sostenibileIl Sud deve produrre da sé la ricchezza che consuma.
Deve essere in grado di farlo,e, essere posto in condizione di farcela.
Non deve dipendere da altri, che da sé stesso.
Lo sviluppo produttivo è la priorità operativa del neomeridionalismo.
Il neomeridionalismo è,in primo luogo, il movimento dei produttori e delle partite IVA del Sud.
Il promotore della coalizione dello sviluppo e dell’innovazione.
Contro la coalizione delle rendite criminali, burocratiche , politiche, finanziarie e bancarie.
Un movimento per lo sviluppo, a partire dalla difesa e dalla valorizzazione, anche culturale e identitariadel prodotti del Sud.
1. L’obiettivo costituzionale e politico del neomeridionalismo è la promozione dello Stato federale del Mezzogiorno. 2. Un governo autonomo del Mezzogiorno, saldamente ancorato ad una Costituzione Nazionale, autenticamente federalista. Un governo del Mezzogiorno come soggetto politico unitario. 3. Il governo federale del Sud agisce sotto il controllo di un’Assemblea democratica che costituisce la matrice di una nuova classe dirigente meridionale. 4. Lo Stato federale del Mezzogiorno realizza le promesse del Risorgimento, fondando su un patto federativo l’unità del Paese. 5. La visione ispiratrice del progetto è quella del federalismo unitario di un grande patto fra il Nord e il Sud del Paese, posti sullo stesso piano autonomista, e volto a superare il distacco tra le due parti del paese, ricongiungendole in un’unità superiore. 6. Il progetto riprende, in condizioni nuove, l’idea della rivoluzione meridionale di Guido Dorso e della costituzione meridionale federalista di Gaetano Salvemini. E anche alcune intuizioni giovanili di Luigi Sturzo e ancora prima, di Napoleone Colajanni. Proprio la visione dei grandi meridionalisti che avevano concepito la questione meridionale come la chiave dell’unificazione nazionale. 7. Il Sud d’Italia non è soltanto un problema italiano. E’ parte integrante della questione mediterranea, a sua volta parte determinante del progetto europeo. Lo Stato Federale del Mezzogiorno, nuovo soggetto politico e istituzionale, posto al centro del Mediterraneo, nasce per misurarsi strategicamente con questa sfida: impegnarsi in una politica di europeizzazione del Mediterraneo, equilibrando la spinta che l’Unione Europea riceve dai paesi dell’Europa orientale. 8. Nel solco del meridionalismo unitario federalista, si tratta di trascendere il regionalismo, che ha frammentato la questione meridionale, favorendo la declinazione assistenzialistica e clientelare del meridionalismo e perdendo di vista l’unità del problema, per favorire un governo del Mezzogiorno come soggetto politico unitario. Lo scopo è quello di demolire il potere dell’attuale classe dirigente, di spezzare i legami che si sono intrecciati fra reti politiche clientelari e reti mafiose territoriali e internazionali; di fondare – su una base democratica nuova- una nuova classe politica meridionale, in grado di
rappresentare e gestire problemi che, per loro natura, investono l’intera aerea meridionale e mediterranea.
IV- Un governo autonomo del Mezzogiorno, saldamente ancorato ad una Costituzione Nazionale, autenticamente federalista Per realizzare la propria autonomia, la liberazione dalle mafie e dalla mala-burocrazia e dalla mala-politica,l’autonomia economica con lo sviluppo produttivo, liberarsi dalla minorità generata da 150 anni di dipendenza e di ascarismo, il Sud deve ritrovare – e rinnovare-le ragioni storiche e strategiche della propria UNITA’,attraverso una GRANDE RIFORMA COSTITUZIONALE E POLITICA. V-Il sistema politico e la forma-partito federalistaNé il federalismo costituzionale,economico, sociale e culturale,né tanto meno il federalismo fiscale, che è il naturale –e conseguente -completamento di quelli fondativi precedenti,possono seriamente concepirsi e fondarsi, senza il presupposto del FEDERALISMO POLITICO-PARTITICO.
Non vi è federalismo che tenga, senza la preliminare esistenza di un sistema politico e partitico federalista e territoriale,senza la FORMA –PARTITO federalista, senza la presenza vigorosa di partiti territoriali federalisti.
Non vi è alcuna possibilità di rinascimento del Sud, senza un GRANDE PARTITO DEL SUD,senza autonoma rappresentanza politica, senza autonomo potere politico.
Tutto il progetto sarebbe una macchina senza motore.
Un partito popolaredi massa,democratico e partecipato, organizzato,di azione e di movimento, di lotta,di progetto e di governo.
Un grande Partito del Sud di carattere nazionale, insediato dalla Alpi al Lilibeo, con il pari protagonismo dei meridionali residenti nel Sud e dei meridionali residenti ed operanti nel Nord e nel mondo.
IL GRANDE PARTITO DEL SUD PER L’UNITA’ D’ITALIA.
VI-Il profilo storico -identitario del neomeridionalismoIl neomeridionalismo si fonda sulla verità –quella vera -della storia dell’Unità d’Italia. Non quella ammannita nei libri di scuola. L’Unità d’Italia è stata fatta sulla pelle del Sud. Ecco, il punto centrale di partenza dell’identità del neomeridionalismo.
Le fortune dei blocchi di poteredominanti ,di stampo nordista,sono state erette sulla riduzione del Sud a colonia,sulla dipendenza del Sud,sulla costruzione della MINORITA’del Sud.
La verità storica(il massacro del Sud) sta venendo fuori, finalmente.
A parte i nostri storici revisionisti neomeridionalisti, direi intrepidi,da Antonio Ciano, a Gigi Di Fiore, a Pino Aprile,oggi, quasi tutta la storiografia ufficialeè costretta ad ammettere -e svelare –la VERITÀ,le verità.
Sia pure a denti stretti, a pezzi e bocconi,con tutte le possibili cautele , i diplomatismi,i giri di parole, tra il detto e il non detto,i funambolismi linguistici,le ipocrisie .
Le verità.
Le evoco-per appunti-in una serie di vicende, di cui alcune sono vere e proprie piaghe, aperte.
1-L’annessione del Sud è stata una brutale CONQUISTA MILITARE.
2-Il brigantaggio è stato prevalentemente GUERRA CIVILE.
3-Sono seguiti 10 anni di stato d’assedio,di regime militare, di repressioni e di stragi. Dal 1861 al 1870.
4-La rapina del ricco tesorodel Regno delle Due Sicilie, la distruzione del sistema bancariomeridionale e la conseguente colonizzazione bancaria nordista e romana.
5-La distruzione del patrimonio manifatturieromeridionale,anche tramite l’imprudente e affrettato cambio del sistema doganale.6-L’imposizione drastica dell’assurdo sistema amministrativo-normativo ultra-centralistico e vessatorio dei Savoia.7-La rapina-e la svendita-dell’immenso patrimonio demaniale statale e del patrimonio ecclesiasticodel Sud, per rimpinguare le casse –indebitate-dei Savoia.8-I finanziamenti pubblici –soprattutto per le Ferrovie-e le commesse di Statoconcentrati al Nord,per finanziare l’esercito ,e , le guerreallocatesi e svoltesi prevalentemente nel Nord, compresa la Prima guerra mondiale (ove i meridionali pagarono un prezzo altissimo di sacrifici e di sangue).9-La riforma doganaledel decennio 1876-86. che andò a proteggere la nascente industria del Nord e a marginalizzare l’agricolturadi qualità del Sud,in modo irreparabile,nell’esplosivo conflitto doganale con la Francia.10-Le 3-4 ondate di emigrazione–da esodo biblico-dalla fine del 800,alla fase post prima guerra mondiale, al secondo dopoguerra ,che hanno dissanguato il Sud ,privandolo di una forza biologica e giovanile di 20-30 milioni di persone. Un vero e proprio annientamento demograficodel POPOLO del Sud.11-Insomma, alla fine del primo quarantennio unitario ( 1860-1900)
Ecco, la QUESTIONE MERIDIONALEbella e confezionata,come analizzata scientificamente da Saverio Nitti, proprio agli inizi del 900.
,il MISFATTOERA COMPIUTO. Il DIVARIO Nord-Sud reso strutturale e incolmabile. La MINORITA’meridionale realizzata.12-Poi,il ventennio fascista-e l’autarchia economica -peggiorò le condizioni dell’agricoltura e del Sud.13-La tragedia della Seconda guerra mondiale,il movimento dei contadini per la terra dal 1943,la fallita riforma agraria negli anni 50,l’ennesima ondata migratoria ( al prevalente servizio del boom dell’industria del Nord).14-Il Sud come enorme mercato di consumodei prodotti del Nord,soprattutto, a partire dal boom economico e consumistico degli anni 60,fino ad oggi.15-La Politica-e la gran parte dei politici-del Sud asservita agli interessi e ai poteri forti nordisti. Politici ( e classi dirigenti) ,in buona parte,MERCENARI(ascari), al soldo di interessi altrui. Gestori famelici di brandelli di spesa pubblica e di briciole di potere. Assistiti e assistenzialismi, spreconi. Clientelari. Non di rado, invischiati nelle pieghe e in sistemi a-legali, illegali, para-criminali e criminali.16-Dopo 90 annidi massacro del Sud,
Sebbene ,va detto,questa spesa straordinaria non è stata mai superiore allo 0,5%del Prodotto Interno Lordo. NON CI SONO MAI STATI FLUSSI COLOSSALI DI RISORSE PER IL SUD. Checché se ne sparli.
Niente di paragonabile con la spesa che la Germaniaha investito nelle 5 regioni della ex Germania dell’Est, nel ventennio 1990-2010.
quasi un secolo,vi sono stati gli oltre 15 anni ( 1955-70) della fase positiva della Cassa per il Mezzogiorno,dell’intervento straordinario. Il primo parziale tentativo dello Stato italiano di risarcireil Sud. Sono stati fatti acquedotti, fognature, strade,scuole. Frattanto,non si è voluta una vera politica di INDUSTRIALIZZAZIONE del Sud, anzi è stata ostacolata,salvo le " cattedrali nel deserto" della petrolchimica, al servizio dell’industria del Nord.17-La crisi petrolifera ,monetaria e economicamondiale , degli inizi degli anni 70,la necessità di ristrutturare l’industria del Nord,hanno svuotato e marginalizzato,poi, la politica straordinaria per il Sud. Che è degenerata ,presto, in spesa a pioggia,clientelare e assistenzialistica. Ciò,nel ventennio 1970-1990.18-Siamo, così, a quest’ultimo ventennio 1990-2010
Nel decennio 1990-2000, liquidato l’intervento straordinario per il Sud,la spesa per investimenti pro-Sud è stata ridotta drasticamente,fin quasi ad annullarsi. Nell’ultimo decennio 2000-2010,vi è stato, prima,agli inizi del decennio,il positivo tentativo, innescato da Ciampi,con la Nuova Programmazione Regionale2000-2006,presto e bruscamente interrotta, attorno al 2003.Infine,oggi, questo buio settennio 2004-2010.La spesa complessiva per investimenti per il Sud ,secondo le regole costituzionali e pattuite,doveva attestarsi al 45% della spesa complessiva nazionale.Ha raggiunto, invece, a malapena, il 32-35% del totale.10 miliardi in meno all’anno.100 miliardi in meno,in 10 anni.Uno scippo devastante. Ai danni del Sud.
Ecco, è questa la verità storica .Questa è la QUESTIONE MERIDIONALE.
Su questa verità storica , nasce , si fonda e germoglia il neomeridionalismo federalista unitario. Intanto, per legittima difesa.
E’ questa verità il fondamento della nostra identità.
Prendete , leggete e meditate questi libri
,quello della globalizzazione, dell’Unione Europea allargata, del nordismo bruto, del leghismo xenofobo, della politica divisionista del Nord contro il Sud..-" I Savoia e il massacro del Sud" di Antonio Ciano;-" Controstoria dell’Unità d’Italia" di Gigi Di Fiore;-" Terroni" di Pino Aprile.Senza memoria,non c’è identità,non c’è vigore, non c’è progetto,non c’è futuro.VII-Una nuova classe politica meridionale, una nuova generazione politica meridionalistaDemolire il potere dell’attuale classe dirigente.
Mettere in campo una nuova generazione politica meridionalista.
Questo è l’obiettivo politico del neomeridionalismo e del Partito del Sud,in termini di classe dirigente.
Una nuova generazione di politici,con al centro la cultura del BENE COMUNE,della legalità e della fiducia,portatrice del CORAGGIO DELLA SPERANZA,per rilanciare l’umanesimo cristiano.
Per la buona Politica.
Secondo il potente e rivoluzionario documento della Conferenza Episcopale Italiana "Per un paese solidale.Chiesa italiana e Mezzogiorno( febbraio 2010),che è anche-oltre lo straordinario valore religioso ed ecclesiale-una vera e propria piattaforma fondativa del neomeridionalismo.
Il Partito del Sud è il partito dei giovani,delle nuove generazioni meridionali, dei figli.
VII-Un grande network neo-meridionalistaPer l’immediato,va promossa e integrata una robusta
L’attuale Partito del Sud,fondato da Antonio Ciano e diretto da Beppe De Santis ,che rappresenta una delle aggregazioni più solide , diffuse e propulsive del neomeridionalismo, si propone –con umiltà e tenacia-come un catalizzatore al servizio del progetto generale.
E’, peraltro, un bene che questa sigla ( "Partito del Sud"), certamente efficace sotto il profilo del marketing politico, sia affidato-oggi-in buone mani, data la concorrenza spietata di sigle e siglette al servizio permanete effettivo della casta, delle cricche,di ambienti limacciosi mafiosi e paramafiosi,dei sistemi egemoni e dominanti nordisti, leghisti e razzisti.
Questa sigla è posta al servizio, laddove utile, dell’intero movimento neomeridionalista federalista unitario.
confederazione neomeridionalista, un network organizzato funzionale e d’azione ,che unisca -al meglio-i cento fiori del neomeridionalismo: associazioni,movimenti, gruppi,esperienze politiche e amministrative coerenti e propulsive, movimenti sociali civili ed economici,personalità ,intellettuali ,giornalisti, saggisti , storici, artisti. Beppe De Santis, Segretario Nazionale del Partito del Sud.Palermo, 12 settembre 2011."Nessuno fermerà i sudici"

Introduzione Beppe De Santis Conferenza stampa PSUD del 24 novembre 2011

Conferenza-stampa PSUD Sicilia del 24 novembre 2011-11-22
Note di Beppe De Santis


I-Questa è la prima conferenza stampa del nascente PARTITO DEL SUD.

E’ la prima presentazione formale qui in Sicilia e a Palermo.

Dopo un anno di promozione e preparazione,
avviato con un seminario nazionale,
svolto al Teatro Biondo, nel novembre 2010.


II-Vi presento , intanto, una parte della squadra dei promotori di Palermo e di Sicilia.

-Beppe De Santis ( ex sindacalista, programmatore economico, animatore storico dei movimenti autonomisti e meridionalisti,promotore e ideologo dell’MPA fino al 2008, attuale Segretario nazionale del PSUD);
-Renzo Martinelli ( leader nazionale  della rappresentanza centrale della Guardia di Finanza. Fondatore dell’Associazione Nazionale “Finanzieri, Cittadini e Solidarietà FICIESSE”. Attuale vicesegretario organizzativo nazionale del PSUD);
-Franco Calderone ( imprenditore vinicolo e oleario di eccellenza, promotore dei Movimenti autonomi degli agricoltori “Terra è vita” e “Movimento dei  Forconi” alleati del “Movimento dei Pastori Sardi”,capo della Segreteria politica nazionale del PSUD);
-Alfonso Sciangula ( avvocato, autore del volume “Figlio di Partito” dedicato alla fine della Prima Repubblica in Sicilia, segretario regionale del PSUD);
-Giovanni Maniscalco ( funzionario della Prefettura,dirigente storico della CGIL Funzione pubblica palermitana,segretario provinciale del PSUD);
-Nino Leti ( funzionario del Ministero alla Giustizia, leader storico della CISL Statali del Palazzo di Giustizia);
-Francesca Amato ( architetto,folksinger allieva di Rosa Balistreri e Eugenio Bennato e poetessa);
-Leonardo Urbani ( docente dell’università di Palermo);
-Olindo Terrana ( urbanista,docente universitario, leader storico del movimento dello sviluppo locale/Patti territoriali/GAL/PIT/PIST);
-Luigi Gerbino ( bancario, dirigente sindacale,impegnato da sempre nel volontariato,ex consigliere comunale di Palermo).
- Giuseppe Licata (architetto, esperto del territorio);
-Sebastiano Muglia ( architetto, esperto di programmazione comunitaria,presidente dell’Associazione NEMA/rete per lo sviluppo locale dei Nebrodi e delle Madonie di giovani e giovanissimi professionisti).


Insomma,
cittadini normali,
lavoratori, giovani, donne,
professionisti, imprenditori, contadini,
promotori dello sviluppo,
sindacalisti,
artisti,bloggers,
amministratori locali, giovani sindaci,
alcuni sacerdoti,
studenti e docenti universitari.

CITTADINANZA ATTIVA NORMALE.






III-Come nuova comunità politica,
comunità neomeridionalista,
con la sigla PSUD,
annunciamo formalmente la nostra partecipazione a tutte le prossime scadenze elettorali.


*Innanzitutto,saremo presenti nelle elezioni comunali di Palermo.

*In gran parte delle elezioni nelle altre 190 amministrazioni comunali siciliani del 2012.

*Nelle elezioni regionali siciliane del 2013,
fra 18 mesi,
con una lista autonoma.

*Nelle elezioni nazionali,
ormai prevedibili fra 18 mesi.





IV-Elezioni comunali di Palermo

A Palermo,
lavoriamo per il RINNOVAMENTO
della classe dirigente consiliare e amministrativa.

Rinnovamento politico, generazionale e di genere.

Quindi:  primato ai giovani, alle donne,ad una nuova generazione politica.

Intanto , l’attuale  ceto politico amministrativo ,
di maggioranza,
del comune di Palermo
deve essere battuto e posto all’opposizione.

Dal nostro punto di vista,
anche per una motivazione meridionalista,
perché questa palermitana e siciliana è stato il retrobottega,
triste, mediocre, inetto e  ascaro
dell’assetto di potere nordista –leghista,
ormai in rotta.

Siamo e saremo inevitabilmente ,
per oggettiva necessità,
interlocutori
di queste aree mal-conbinate
chiamate centro-sinistra e terzo polo.

Lavoriamo,
da tanti mesi,
ad una lista rinnovatrice, giovane, di qualità, di eccellenza,
in grado di superare il quorum,
di assestarsi sui 20.000 voti.

La partita è aperta, apertissima.

Da questa area
potrebbe venire,verrà, la sorpresa
della candidatura nuova e vincente a Sindaco di Palermo.

Le altre esperienze
della recente primaverile tornate elettorale amministrativa,
Milano, Napoli, Cagliari,
è ovvio, non sono meccanicamente ripetibili.

Ma, sono dense di insegnamenti e di suggestioni.

Siamo sareni, preparati, pieni di entusiamo.

TROVEREMO IL VARCO PALERMITANO,
la versione palermitana,
del RINNOVAMENTO.

Noi non diremo
“Ti amo Palermo”,
Aziz,
felicissiima,
e altre fesserie retoriche.

PALERMO SIAMO NOI.

Palermo va presa per quel che è ,
nel bene e nel male.

PALERMO VA RISPETTATA.
Occorre prenderesene cura.
Semplicemente,
Palermo cura Palermo.
Quotidionamente.
Pulizia, decoro urbano e verde pubblico, sicurezza ordinaria, traffico, buona e trasparente amministrazione,servizi sociali decoroso e efficienti, unificazione e snellimento delle società partecipate,eliminazione di tutte le consulenze inutile e delle piccole e grandi soperchierie.
Perciò , città ospitale.

I figli prendano in mano Palermo.
I giovani, le donne, si prendano cura di Palermo.

Sul Programma tecnico di governo della città di Palermo,
svolgeremo un’apposita Conferenza programmatica, il 10 gennaio 2012.
Un altro seminario tecnico riguarderà l’impatto della governance delle politiche europee su Palermo ( a che punto siamo e che fare),previsto per il 12 febbraio 2012.

Gli interventi successivi evocheranno alcuni temi programmatici,
concretissimi e urgenti, per noi  prioritari.


V-Elezioni regionali 2013

Come comunità politica neomeridionalista
Saremo presenti nelle elezioni regionali.

Con una lista autonoma di rinnovamento.

-Con le migliori esperienze e quadri di oltre dieci anni di politiche di sviluppo locale;
-con giovani consiglieri comunali e sindaci;
-con una presenza assolutamente maggioritaria ( 80-90%) di trentenni e quarantenni;
-con il 50% di donne.

Sul piani politico, ci porremo in contrapposizione frontale con tutte le forze pseudo sudiste,
a partire dai dellutriani della cosiddetta “Forza del Sud”.
Contro uno dei massimi imbrogli morali e politici del prossimo ciclo politico.
Quanto ai punti programmatici,ne evoco qualcuno:
-abolizione delle Province,istituzione dei Consorzi intercomunali ( ex articolo 14  dello Statuto speciale),accorpamento comprensoriale di un’ampia fascia di funzioni amministrative,permanenza con snellimento dei consigli comunali,valorizzando l’eredità dei comprensori per lo sviluppo locale, devoluzione di tutte le competenze sostenibili dalla Regione ai Consorzi intercomunali;
-priorità assoluta del Progetto Agricoltura (debitoria, filiera corta,rete consorzi di produzione e commercializzazione,valorizzazione della funzione di governance del territorio dell’ambiente e del paesaggio,radicale abbattimento/semplificazione della mostruosa mole di adempimenti amministrativi), secondo le linee programmatiche dei Movimenti autonomi degli agricoltori;
-ristrutturazione delle risorse della formazione professionale da finalizzare prevalentemente al sostegno della promozione delle micro e piccole imprese, soprattutto giovanili e femminili, e, di vere  e selettive politiche attive del lavoro;
-vertenza strategica sulle ACCISE e sull’attuazione degli articoli nn. 36,37 e 38 dello Statuto;



VI-Elezioni nazionali 2013 e movimenti neomeridionalisti


Saremo presenti nelle elezioni politiche del 2013.

In contrapposizione frontale con i razzisti della Lega Nord,
 e dei falsi meridionalisti,
loro servi.

E’ noto che, negli ultimi tre anni,
vi è stato un inedito risveglio di coscienza e di responsabilità neomeridionalista.

*Sul versante della coscienza storica della COSTRUZIONE DELLA MINORITA’ MERIDIONALE.
Con diecina, addirittura centinaia, di volumi revisionisti.
A partire dall’exploit di “Terroni “ di Pino Aprile.
Sono già prenotate oltre 150 presentazione del nuovo volume di Pino, “Giù al Sud. Come i terroni salveranno l’Italia”.
Domani pomeriggio, una prima presentazione a Termini Imerese.

*Sul versante della animazione culturale e civile,
con la gemmazione di centinaia e centinaia di associazioni, gruppi,comunità in rete,
di cui ha fornito una prima mappatura Lino Patruno,
nel recente volume “Il fuoco del Sud”.
Mappatura aggiornata dal volume già citato,”Giù al Sud”, da qualche giorno in libreria “.


*Sul versante della battaglia sociale ed economica,
vedi l’exploit di MOVIMENTI AUTONOMI DI AGRICOLTORI E PASTORI,
 a partire dal “Movimento dei pastori sardi”,
dell’amico pastore Gianni Floris.
In Sicilia, i Movimento “Terra e vita” e quello combattivissmo dei “Forconi”.

*Sul versante della promozione socio-politica,
-con il movimento ( 100.000 voti alle scorse elezioni regionali calabresi)
“Io resto in Calabria”, ispirato dal valoroso imprenditore Pippo Callipo;
-una miriade di liste civiche comunali, di ispirazione neomeridionalista,con esperienze laboratorio avanzate come quella di Gaeta, lo stesso buon lavoro del sindaco di Bari Emiliano;
-la rete costruenda, già a ottimo punto, del nostro PSUD,
con le prime prove elettorali tipo quella di Napoli a sostegno di De Magisteris,ritenuta -da osservatori attenti e disinteressati- una realtà e potenzialità di qualità e di prospettiva.


VI- Qualche appunto sulla nostra strategia neomeridionalista

Per quanto riguarda la nostra vision e strategia generali , rinvio al piccolo Dossier , a disposizione di questa iniziativa.

Qualche nota.

PROFILO STORICO-POLITICO
*Il neomeridionalismo ha come mission, ragione sociale, la RIUNIFICAZIONE DELL’ITALIA,
riunificazione culturale e psicologica, politica , istituzionale ed economica.
Di una Italia, oggi , più che mai, divaricata, divisa ,scissa, sgangherata perfino.
Poiché è difficile pensare al ripristino del vecchio centralismo,
occorre lavorare per una Repubblica d’Italia più unita e compatta,
secondo uno schema federalista, alla tedesca,
che è l’esatto contrario del leghismo -e del nordismo- scissionista e divisionista.
In epoca di globalizzazione selvaggia e di predomino della finanza globale,a partire dalla finanza ombra,
lo Stato italiano deve diventare più forte, seppure più snello.
Altrimenti, non si salveranno né il Sud , né il Nord.

*Il neomeridionalismo è l’esatto opposto del sudismo piagnone e straccione,e, di ogni pseudo-leghismo, in salsa sudista.

PROFILO COSTITUZIONALE
*Per contribuire ad una rinnovata unità del Paese,
occorre fuoriuscire dai difetti devastanti del vecchio regionalismo sprecone, autoreferenziale, inefficace e inefficiente.
Occorre riconcepire e riorganizzare l’intero Mezzogiorno, tute e otto le Regioni, come MACROREGIONE UNITARIA,
fino a perseguire, sui tempi medi,
la costruzione, tramite apposita riforma costituzionale,
di uno STATO FEDERALE DEL MEZZOGIORNO,
all’interno di una Repubblica federalista alla tedesca,
secondo un paradigma federalista coesivo e cooperativo,
opposto al leghismo.
Secondo la proposta del prof Giorgio Ruffolo,
delineata nel recente volume “L’Italia paese troppo lungo”.

Le Autonomie speciali , tipo la Sicilia e la Sardegna,
in questo quadro strategico nuovo,
possono trovare le vie per la loro legittima tutela,
per la valorizzazione,
anche, per lo snellimento-
 contro le bardature burocratiche e clientelari-
 e la loro necessaria modernizzazione.
Per una rinascita della Autonomie del XXI secolo.


PROFILO ECONOMICO

Ricostruire, sul medio e lungo termine,
il massimo di economia produttiva del Sud.
Di autonomia economica e finanziaria.
Della strutturale inversione di tendenza nell’equilibrio tra entrate e spesa pubblica.
Puntando ad un mix di sviluppo tra
-agricoltura e agroindustria mediterranea;
-turismi di qualità e rinascimento culturale del Mediterraneo;
-manifatturiero leggero e di qualità;
-poli di high-tech;
-politica di cooperazione mediterranea  concreta, innovativa, propulsiva.
Sono, a  tal fine, indispensabili:
-10 anni di fiscalità di sviluppo;
-il riequilibrio della rete infrastrutturale materiale e immateriale;
-la guerra frontale contro tutte le mafie;
-la reintegrazione demografica della rete dei piccoli comuni, soprattutto di montagna, dell’intero Appennino siciliano e meridionale,
con una politica saggia, equilibrata e proattiva dell’immigrazione,
cioè il contrario della strumentale politica xenofoba del leghismo
e secondo buone pratiche , in via di sperimentazione in tanti piccoli comuni del Sud ( inizia a diventare giustamente notoria e apprezzata la straordinaria esperienza del comune calabrese di Riace).

PROFILO POLITICO
Il presupposto dei profili strategici e programmatici precedenti consiste
In una sorta di RINASCIMENTO POLITICO DEL SUD.
In un coraggioso concepimento – e promozione- di una moderna AUTONOMIA POLITICA DEL SUD.
Un’autonomia politica del Sud per l’Unità dell’Italia.
Uno dei veri antidoti contro il leghismo scissionista.

Stiamo parlando do PARTITI NAZIONALI.
Alcuni, per storia, per caso per fortuna o per iattura con il baricentro prevalentemente nel NORD, e Centro-Nord.
Ma, Partiti nazionali.
Altri, con baricentro prevalentemente nel Sud , o nel Centro-Sud.
Ma , Partiti rigorosamente nazionali.
In questo quadro,
il neomeridionalismo, di cui stiamo parlando,
e per il quale ci stiamo battendo,
è RIGOSOSAMENTE, COSTUITUZIONALMENTE NAZIONALE.
La prima embrionale rete del PSUD vuole contribuire a questo grande progetto di rinascita nazionale.
Contro ogni leghismo e nordismo cialtrone.
Contro ogni sudismo accattone.
Beppe De Santis, 24 novembre 2011.