giovedì 12 gennaio 2012

movimento forconi 1

Oggi, 10 gennaio 2012, a Catania,  riunione operativa del Movimento dei Forconi, per organizzare le 5 Giornate di mobilitazione generale in Sicilia.
Dal 16 al 20 gennaio 2012,  divamperà la protesta,  contro il caro carburante  e l’abbraccio mortale delle banche che hanno soffocato, strangolato, fatto morire,  un’intera economia, quella siciliana ed italiana.
Ce lo ha riferito Francesco Calderone.
Francesco sta dando l’anima per la riuscita di questa imponente manifestazione!
 Assieme a lui,  Mariano Ferro, Angelo Clemente, Giuseppe Scarlata, Martino Morsello,  Franco Crupi, Leader del Movimento dei Forconi  ed il Presidente del Comitato Autotrasportatori Siciliani, Richichi. 
E sì, si tratterà delle 5 Giornate, questa volta di Sicilia e non delle famose 5 Giornate di Milano.
Altri tempi,  quando si combatteva, nel marzo del lontano 1848, per cacciare dalla Lombardia e dal Veneto i dominatori Austriaci,  per realizzare la tanto sospirata  Unità d’Italia!
Unità in parte tradita e che ha penalizzato fortemente le Regioni del Sud Italia, alle prese con un’ormai secolare ed irrisolta Questione Meridionale.
Sappiamo che qualcuno continuerà a  tacciarci di essere degli stupidi meridionalisti e degli inguaribili e nostalgici vittimisti.
Basta  rievocare le gesta dei colonizzatori piemontesi che hanno svuotato  i forzieri dei Borboni, impadronendosi dell’oro di Napoli.
Ma vogliamo ugualmente correre questo rischio!
All’Università di Palermo,  presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, del resto,  due miei insigni  professori di Storia Moderna e Contemporanea, Francesco Brancato e Massimo Ganci, ma anche lo scrittore Leonardo Sciascia, mi fecero capire tante cose!
Per esempio,  mi fornirono, quando scrissi la mia tesi di laurea, riguardate la mia Racalmuto nell’Ottocento, già negli ormai lontani anni Ottanta,  una grandissima quantità di  materiale documentario,  a riprova che  quella dei Savoia fu una sorta di colonizzazione.
 Non vogliamo ancora una volta piangerci addosso.
Ma se il sangue dei Vinti, e non solo di quelli di verghiana memoria vale ancora qualcosa….
Ed allora il recente sforzo di   Pino Aprile   con il suo  libro TERRONI, potrebbe valere ancora di più…
E cioè  che l’Impresa dei Mille, con buona pace anche dello stesso Giuseppe Garibaldi, è  stata più una sanguinosa guerra di conquista che una vera e propria rivoluzione.
Conquista,  il cui esito né  noi, né del resto,  lo stesso disilluso ed amareggiato  Garibaldi, dal suo ritiro di Caprera, siamo riusciti ad apprezzarla con molta benevolenza.
Attaccammu lu Sceccu Unni Vuliva Lu Patruni!
Ed  il Nuovo Padrone che scalzò il nostro borbonico Francischiello, fu Vittorio Emanuele Re d’Italia, consigliato e diretto da quell’astuta e ricchissima volpe che era Camillo Benso,  Conte di Cavour!
Del resto, la nostra è una storia collaudata!
Nel 1282, con la Guerra del Vespro, ci siamo liberati, anche allora,  degli  Angioini, per sottometterci agli Aragonesi!

Nessun commento:

Posta un commento