giovedì 12 gennaio 2012

ruffolo 4

IL RIGORE CAROLINGIO

Sono in corso a Bruxelles concitate discussioni del testo di un accordo internazionale (international agreement) di Paesi europei che dovrebbe dettare prescrizioni sulla disciplina di bilancio da osservare per risolvere la crisi dell' euro. A quel testo, che riflette fedelmente l' impostazione ultrarigorista del duo carolingio franco-tedesco (in realtà, quella monodica del vangelo teutonico, la Francia conta poco), sono stati presentati in q u e s t i g i o r n i n u m e r o s i emendamenti da parte di governi singoli e del Parlamento Europeo. Purtroppo, come ha osservato Virgilio Dastoli, non è con emendamenti che si può correggere un' ideologia (forse ricordando un vecchio proverbio calabrese: chi nasce tondo non può morire quadro). Si tratta invece di ripensare e di ridiscutere le linee fondanti di una politica europea basata sulla crescita economica e civile. Ricordo che la questione fu sollevata da Amato e da Schroeder in occasione della discussione del trattato di Lisbona. Oggi il problema della disciplina di bilancio lo si vorrebbe risolvere addirittura nella forma estrema dell' iscrizione del vincolo del pareggio di bilancio nella Costituzione degli Stati e nel Trattato europeo. Questo estremo rigore ha lo stesso grado di intelligenza di una norma che, per evitare inondazioni, prescrivesse di abolire i rubinetti. Del resto, gli stessi "rigoristi", come osserva Mario Pirani ( Repubblica del 2 gennaio) hanno formulato una clausola che consente la sospensione del vincolo in condizioni di eccezionale avversità economica. Clausola che dovrebbe essere fatta valere dall' Italia. Ma il documento in questione non solo ribadisce le condizioni di rigore già previste dal patto di stabilità, ma le aggrava con nuove e più cogenti sanzioni, come quella del progressivo rientro del deficit entro i limiti consentiti del 60 per cento del Pil al ritmo del 3% all' anno, che per l' Italia equivale a un aggravio di oltre 30 miliardi annuali dell' attuale manovra. Giustamente Pirani ricorda come la strategia dell' implacabile rigore, applicata dal governo americano negli anni Venti, abbia precipitato il capitalismo nella più rovinosa delle sue crisi. La Germania dovrebbe ricordare inoltre come quel rigore, applicato con feroce stoltezza alla Repubblica di Weimar, abbia contribuito a spingere il Paese nel nazismo. Il rigore della signora Merkel equivale alla bastonatura di un cavallo zoppo. È probabile che, come è già accaduto, quei propositi di ortodosso rigore saranno seguiti, con l' avanzamento della crisi, da più realistici e transigenti accomodamenti. Ma con riluttante ritardo. Il che potrà renderli fatalmente inutili. - GIORGIO RUFFOLO

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