giovedì 20 ottobre 2011

         III CONGRESSO FEDERALE PSUD





                 PARTITO DEL SUD
                      Relazione BEPPE DE SANTIS
                     Presidente e Segretario Nazionale del PSUD

                               L’ANALISI POLITICA
                       LA STRATEGIA  POLITICA
                              LA MISSIONE POLITICA
                              L’AZIONE POLITICA
             L’OBIETTIVO NEOMERIDIONALISTA DEL PSUD




                                   Napoli, 8-9 Ottobre 2011

SOMMARIO


logo2I-SALUTI E DEDICHE

II-LA PRIMAVERA CALDA DEL 2012

III-SOTTO IL TALLONE DEL CAPITALISMO FINANZIARIO GLOBALE

IV-IL CAMPO DI BATTAGLIA, ANCHE DEL NEOMERIDIONALISMO E DEL PSUD

V- I CINQUE CAPOSALDI DEL NEOMERIDIONALISMO E DEL PROGETTO  STRATEGICO DEL PSUD

VI-IL PERCORSO VIRTUOSO DEL PSUD NEL 2010-2011

VII-LE SFIDE DEL 2011-2012

BIBLIOGRAFIA MINIMA SELEZIONATA E AGGIORNATA RELATIVA , IN PARTICOLARE AL III CAPITOLO ( il dominio della finanza) DI QUESTA   RELAZIONE







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I-SALUTI E DEDICHE
Dedichiamo il nostro Congresso alla memoria del grande, severo Nicola Zitara,
ineguagliabile maestro dell’autonomia del Sud,e al suo ultimo, insuperabile libro “L’invenzione del Mezzogiorno”. Libro profetico, vista la drammatica cronaca contemporanea, dell’estate 2011, sulla costruzione del Sud come colonia,
da parte del capitalismo finanziario rampante di fine 800.

Ad  Angelo Vassallo,sindaco di Pollica, un uomo normale perbene,costretto ad essere eroe,trucidato, come agnello sacrificale, nella notte del 5 settembre 2010.
Vorrei  evocare cento e cento eroi del Sud.
Voglio ricordare soltanto un antico amico,e titanico, Giovanni Falcone.
Il suo caposcorta, che è stato anche il mio caposcorta nel 1990, Antonino Montinaro,  pugliese di trent’anni,un ragazzo,squartato a Capaci il 23 maggio 1992.
E Don Giuseppe Diana,e Giancarlo Siani, altro ragazzo eroe,massacrato a 26 anni.
E Peppino Impastato, guerriero romantico e eroe della mia generazione.
A “Cento passi” dal demone mafioso.
Dedichiamo il Congresso soprattutto alle valorose donne del neomeridionalismo,
vive e combattenti,alle amazzoni di questa guerra di liberazione.
Ai guerrieri neomeridionalisti, da Pino aprile a Lino Patruno, a Eugenio Bennato.
A tutti gli umili iscritti del PSUD.
AI poeti e grandi scrittori contemporanei del Sud, ricordo, tra gli altri, Ermanno Rea e Erri de Luca.
Ai registi, ricordo per tutti Mario Martone, di “Noi credevamo”.

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II-LA PRIMAVERA CALDA DEL 2012
Sorelle e fratelli meridionali,abbiamo bisogno di coraggio, energia , concentrazione , lucidità e carattere.
Si avvicina la primavera della resa dei conti.La primavera calda del 2012.
Una primavera tremenda di impegno politico ed elettorale.Centinaia di elezioni comunali. A partire,ad esempio, da 190 comuni in Sicilia.
Per primo, Palermo.Ci siamo preparati, ci stiamo preparando.Elezioni regionali anticipate, probabilmente.
Quasi sicuramente le elezioni politiche nazionali anticipate.
Noi , noi dobbiamo fare un miracolo.Il miracolo di mettere in campo,in questo ciclo elettorale,determinante, cruciale,che determinerà l’assetto del potere politico italiano per 10-15 anni.
Un nuovo soggetto,seppur  ancora nascente,il PSUD,il soggetto neomeridionalista.
A questo obbiettivo dobbiamo dedicare la sostanza del nostro III congresso.
Un soggetto che nasce combattendo,e combatte nascendo.è dura , ma si può e deve fare.Dobbiamo riuscire a piazzare il PSUD come uno dei nuovi protagonisti del prossimo,imminente, ciclo politico ed elettorale nazionale.
Inserire il PSUD ai tavoli di trattativa politico-elettorali nazionali.
Questo l’obiettivo principale.Abbiamo a disposizione 4-5 mesi per realizzare questo miracolo.Ci vorrà un mix di coraggio, di fatica,di dedizione assoluta,di creatività, di rigore e di astuzia.



logo2III-SOTTO IL TALLONE DEL CAPITALISMO FINANZIARIO GLOBALE
C’E’ BISOGNO DI NUOVA POLITICA, DI NUOVA DEMOCRAZIA. DI NUOVE CLASSI DIRIGENTI.
In Italia, di nuovi soggetti politici, a partire dal un soggetto neomeridionalista,
il cui lievito è anche il PSUD.
Questo auspicio non rappresenta un lusso,è una NECESSITA’,una necessità vitale, di sopravvivenza ,perfino.
Lo scenario nel quale ci troviamo cacciati è quello di una sorta di guerra mondiale,
non dichiarata,sotto mentite spoglie,sfuggente e insieme violenta, distruttiva.

UNA GUERRA FINANZIARIA GLOBALE
Una GUERRA FINANZIARIA GLOBALE, economico-finanziaria, che è anche guerra politico-finanziaria,guerra politica tout court ,guerra sociale ,e,  guerra CULTURALE E MASS-MEDIALE.
Una delle funzioni preliminari di questo Congresso è aggiornare e calibrare il Progetto, il Programma e la Strategia del PSUD rispetto allo scenario globale , qui e ora; rispetto al conflitto globale in corso;rispetto alla guerra politico-finanziaria in corso. Provo a evocare qualche dato e fornire qualche coordinata. Seguitemi attentamente, per cortesia.

LA CRISI DEL 2008 E’ UNA CRISI SISTEMICA DEL CAPITALISMO FINANZIARIO
La nuova crisi globale è esplosa violentemente nel 2008.Da allora, non si è più fermata.In questa tremenda estate del 2011, è riesplosa clamorosamente in Europa,nella forma di attacco dei mercati finanziari ai debiti pubblici europeie soprattutto dei paesi europei mediterranei: Portogallo, Italia, Irlanda,Grecia e Spagna: i PIIGS, I PORCI,secondo gli anglosassoni.

logo2LA RESA DEI CONTI DI TRENTANNI DI GLOBALIZZAZIONE SELVAGGIA
Siamo alla resa dei conti di trent’anni di GLOBALIZZAZIONE SREGOLATA.
Di un  ciclo di FINANZIARIZZAZIONE  estrema dell’economia.
Di dominio assoluto della FINANZA GLOBALE  sul mondo.
Ma, siamo anche alla resa dei conti  della fase successiva alla rottura delle regole economico-finanziarie mondiali vigenti nel secondo dopoguerra,regole rotte nel  1971-73 , da Nixon,con la non convertibilità del dollaro in oro e la crisi energetica.
Fu questo il passaggio che dette la stura definitiva al dominio odierno ed all’egemonia della finanza globale. Siamo alla resa dei conti degli stessi limiti delle regole, quelle dette di Bretton Woods del 1944, che regolarono l’economia e la politica, dal 1945 al 1975, in modo abbastanza soddisfacente.
Fu il trentennio del welfare state  e della quasi piena occupazione,il trentennio d’oro socialdemocratico. Infine , siamo alla resa dei conti dell’intera vicenda di quella forma peculiare di capitalismo, che è il capitalismo finanziario, iniziata con la fondazione della Banca d’Inghilterra nel 1694.
E’ da quel punto che ha inizio la sovrapposizione, la confusione, oggi diventata devastante. La confusione tra due realtà e concetti diversi: mercato e capitalismo,economia di mercato e capitalismo,economia di mercato e capitalismo finanziario, oggi detto anche supercapitalismo o turbo-capitalismo.
Insomma, cosa è accaduto?

E’ accaduto che una peculiare forma di capitalismo, il CAPITALISMO FINANZIARIO,
ha preso il sopravvento su tutto il resto:
-sulla Economia reale;
-sul Mercato e sull’Economia di Mercato;
-sugli Stati, sulla forma Stato di diritto;
-sulla Politica,
-sulla Democrazia;
-sui Popoli,
-sulle Persone;
-sul Mondo.


logo2LA FINANZA GLOBALE DOMINA IL MONDO
SIAMO nell’epoca,NEL MONDO DEL DOMINIO ASSOLUTO DEL CAPITALISMO FINANZIARIO GLOBALE, DELLA FINANZA GLOBALE.
Il punto è che LA FINANZA GLOBALE DOMINA IL MONDO
L’oligarchia finanziaria globale domina, ed egemonizza , il mondo.
I MERCATI FINANZIARI GLOBALI dominano il mondo.
COSA SONO I MERCATI FINANZIARI GLOBALI
Che cosa sono i mercati finanziari, chi sono gli attori dei mercati finanziari?
-sono le grandi banche globali, soprattutto le BANCHE D’AFFARI,
dalla famigerata Lehman Brothers ( fallita nel crollo del 2008) alla Deutsche Bank;
-i Fondi di investimento, chiusi o aperti,e i Fondi pensione globali;
-le grandi società di ASSICURAZIONE;
-I  GRANDI MERCATI AZIONARI E DEI TITOLI, innanzitutto Wall Street e la City di Londra;
-alcune centinaia di società finanziarie globali, completamente sregolate e incontrollate.
Rappresentano l’1 o 2% dell’umanità che detiene oltre il 40% della ricchezza, dagli USA  all’intero mondo.
Una pazzia.

I PROTAGONISTI  di questa economia del casinò e dell’azzardo non sono le aziende dell’economia reale, le famiglie reali, le persone reali.


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DERIVATI, TITOLI TOSSICI, LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI
I protagonisti sono i Titoli,  di debito;I TITOLI DERIVATI;i titoli virtuali;i titoli tossici; i titoli spazzatura; economia immaginaria;LA LIQUIDITA’;la LAS VEGAS UNIVERSALE.
Citiamo il famoso caso dei mutui americani per le case, detti sub-prime, cioè di scarso valore.
I mercati finanziari USA hanno letteralmente regalato milioni di mutui, per acquisto casa,a mutuatari poveri e non solvibili, non in grado di pagare i mutui.
Mutui consistenti, in alcuni casi,quasi al 100% del valore dell’immobile.
A tassi, all’inizio ,relativamente bassi, seppure variabili, tanto il tasso di interesse generale risultava, allora, basso e gestibile. Si poteva rischiare.
Le banche intanto acquisivano soldi liquidi dai mutuatari, liquidità. Immediatamente immessa nel mercato.
Dopodichè,  le stesse banche ,che hanno dato il mutuo, hanno diviso i mutui rischiosi in pacchetti di titoli, che hanno rivenduto ad altri soggetti del mercato finanziario, incassando altra liquidità. Anch’essa immessa nel mercato.
Gli acquirenti dei titoli derivati ,dai mutui insolvibili, a loro volta, hanno rivenduto tali titoli derivati nel mercato, acquisendo liquidità, anch’essa reimmessa nel mercato.
E , cos’ via.
La folle catena di Sant’Antonio.
Il supermiracolo universale dei pani e dei pesci.
Per qualche tempo, il gioco ha retto.
Anzi l’incremento del valore delle case, acquisite in mutuo, ha dato l’impressione ai poveri mutuatari di essere ricchi.
Ancora, con la garanzie della casa supervalutata, hanno realizzato altri debiti,
per l’acquisto di auto,anche di lusso,
o per fornirsi di miracolistiche carte di credito. Debito produce debito.
Finta ricchezza produce finta ricchezza.
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IL SISTEMA DEL BOOM E DELLA CRISI
Qualche tempo dopo,alcune centinaia di miglia di mutuatari hanno cominciato a non pagare più le rate del mutuo.E’ scattato il primo allarme.
Il valore degli immobili mutuati hanno cominciato a perdere valore, il valore supergonfiato prima.E’ scattato il secondo allarme.
Una parte degli speculatori hanno cominciato a vendere o svendere una parte dei titoli derivati dai mutui. Al terzo allarme, è partita la rincorsa a svendere.
Il castello di carte delle case “regalate” è crollato in pochi mesi. Milioni di americani sono rimasti senza casa.Centinaia di migliaia in roulotte. I titolo sono crollati, riducendo a valore zero, miliardi di dollari di finta ricchezza. Infine, il contagio, a cerchi concentrici, si è espanso in tutto il mercato finanziario mondiale,e,poi, nella stessa economia reale.Nell’infernale autunno 2008.
Risultato finale:
-milioni di famiglie senza casa;
-il valore delle case crollato in tutto l’Occidente e altrove;
-milioni di singoli titolari di titoli spazzatura,i risparmiatori onesti che avevano investiti i loro averi,gli utili idioti,deprivati completamente da una ricchezza significativa;
-centinaia di banche e enti finanziari crollati;
-centinaia di migliaia di lavoratori bancari e finanziari licenziati in tronco;
-migliaia di miliardi di dollari andati in fumo;
-restringimento o blocco dei credito alle imprese sane dell’economia reale e crisi industriale a catena;
-crollo dell’occupazione industriale e terziaria;
-riduzione radicale dei redditi destinati al consumo e riduzione netta dei consumi globali;
-ulteriore restringimento della base produttiva globale.
Il circolo infernale è fatto.
LA CRISI GLOBALE E’ ESPLOSA.
La crisi più dura della storia contemporanea, per ora , non molto dissimile da quella del 1929. UNA CRISI CHE HA GIA’ AVUTO IL COSTO DI UNA GUERRA MONDIALE.
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LA CRISI,NON COME ECCEZIONE, MA COME REGOLA
Ma, la tragedia è ben più grave.
Questo tipo di crisi del capitalismo finanziario, negli ultimi trent’anni,
non sono più una eccezione.
Una malattia fisiologica e  gestibile,che interviene ogni tanto.
Queste crisi sono diventate una regola, LA REGOLA,
permanete , strutturale, sistemica.
Per capirlo, basta rammentare l’intera catena di crisi, che si è abbattuta , nell’ultimo  quarto di secolo,su varie parti del mondo e diversi settori
E LEGGERE VALUTARE INSIEME IL COMPLESSO DI QUESTE CRISI.
COME UNA UNICA GRANDE CRISI.

LE 10 CRISI CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO
Elenco le crisi più grandi e note:
-crisi del Sud-Est asiatico del 1997-98;
-crisi del Brasile;
-crisi del Messico;
-crisi della Russia;
-crisi del Giappone;
-crisi dell’Argentina del 2001 e di altri paesi piccoli del Sudamerica;
-crisi della e-economy , l’economia di Internet,agli inizi del 2000:
-crisi di Dubai;
- ripetute crisi di Wall Street e delle altre piazze finanziarie centrali , a partire dal 1987;
-crisi verticale dell’Islanda ,2 anni fa;
-crisi globale del 2008, a partire dall’epicentro USA, cuore del capitalismo finanziario;
-avvio della crisi di una parte dell’Europa, i paesi  del mediterraneo del Nord, i PIIGS, noi, a partire dalla Grecia.



logo2I 5 MOVIMENTI DELL’IMBROGLIO GLOBALE
Sono crisi che hanno la stessa natura, la stessa struttura, la stessa parabola (lancio dei prodotti finanziari, crescita della bolla, crollo della bolla), gli stessi protagonisti, gli stessi disastri (povertà, distruzione dell’economia reale), gli stessi carnefici (l’oligarchia finanziaria globale), le stesse vittime ( il Popolo), le stesse impunità, gli stessi vincenti e gli stessi perdenti.L’oligarchia finanziaria globale ripete continuamente lo stesso schema di rapina:
1°movimento. Seduce il mondo, con attese mirabolanti di arricchimento,convincendo e costringendo all’INDEBITAMENTO gli Stati, i privati e le imprese. Il miraggio ( l’inganno): “tutti ci guadagnano”. Eguale primo guadagno per l’oligarchia.
2° movimento. La  enorme liquidità monetaria monta una illusione di massa , con il meccanismo diabolico dei derivati ( la famosa  bolla): ad esempio, la panna montata delle belle case a tutti, con i mutui sub-prime. Secondo guadagno per l’oligarchia.
3° movimento. Si delinea la crisi. Gli squali dell’oligarchia cominciano a ritirarsi dalla palude, che gli stessi hanno suscitato. I protagonisti di secondo piano del gioco,meno informati, meno rapidi, più deboli, perfino utili idioti cominciano ad annaspare e pagare. L’oligarchia ci lascia meno penne possibile e ,in parte , continua a guadagnarci.
4° movimento. Esplode la crisi. E i perdenti perdono. L’oligarchia viene ri-finanziata dagli Stati, cioè dai Popoli .Con il pretesto virtuoso del rischio del crollo dell’intero sistema. E’ quanto è successo dal 2008 in poi e sta succedendo sotto i nostri occhi. L’oligarchia riceve gratis altra ricchezza dai cittadini contribuenti, mediante gli stati. Un oligarca su diecimila va in galera o paga. Tipo il mitico Madoff.
5° movimento. Gli Stati per rifinanziare i mercati  finanziari si indebitano. Ricevono credito dagli stessi mercati finanziari, che stanno rifinanziando gratuitamente. Accumulano enormi debiti pubblici. L’indomani , i mercati finanziari attaccano i debiti pubblici degli Stati, in quanto potenzialmente insolvibili,non in grado di ripagare il debito pubblico.Si ritirano dai titoli pubblici,vendono una parte dei titoli, minacciano di non comprare più, pretendono l’aumento degli interessi, pena il fallimento degli Stati ( vedi caso Grecia).Ed è quello che sta succedendo nella torbida estate del 2011.Infine, il gioco ricomincia daccapo.

logo2L’OLIGARCHIA FINANZIARIA COMANDA SULLA POLITICA
E la Politica, gli Stati, la Democrazia?
Nell’ultimo trentennio, passo dopo passo, l’oligarchia finanziaria globale ha svuotato e sottomesso gli Stati, la Politica , la Democrazia.
Ecco, il punto.
L’OLIGARCHIA FINANZIARIA COMANDA sugli Stati, sulla Politica, sulla Democrazia.
Ad esempio, il Congresso americano ( il Parlamento) è completamente succube all’oligarchia finanziaria.
Succube culturalmente, succube finanziariamente, succube politicamente.
Le campagne elettorali sono diventate via via più costose.
La finanza paga e si compra la politica. Di destra , di centro, di sinistra.
L’exploit del dominio della finanza è avvenuta negli anni novanta, nelle due piazze madri del capitalismo finanziario, gli Usa e l’Inghilterra.
I presidenti erano i progressisti, liberal di sinistra e anche pseudo-laburisti, Bill Clinton e Tony Blair.

LA FINANZA GLOBALE EGEMONIZZA LA CULTURA, L’IMMAGINARIO COLLETTIVO E I MASS-MEDIA
E la libertà d’informazione? E  la stampa cane da guardia dei cittadini disarmati,contro i padroni, contro il potere? E la rete web libera e libertaria? E la libertà di ricerca e insegnamento delle università e delle scuole?
NELLE FAUCI DI MURDOCK

I grandi mass-media tradizionali, i grandi network globali sono tutti in mano alla grande finanza mondiale.
A partire dall’impero di  Rupert Murdock,
come il recentissimo,inquietante, obbrobrioso, scandalo inglese ha definitivamente appalesato.
Il succo: i partiti e i premier inglesi , conservatori o laburisti,sono in mano al pescecane Murdock.
Il padrone di Sky e del “Wall Street Journal”,il giornale finanziario egemone nel mondo e di centinaia di altre testate.
L’ANGOSCIANTE SITUAZIONE ITALIANA VI E’ NOTA.
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ECONOMISTI, SCIENZIATI, UNIVERSITA’ IN MANO ALLA FINANZA GLOBALE
Le grandi università, i grandi centri di ricerca, le fondazioni miliardarie globali, a partire da quelle americane ed inglesi, sono tutte in mano , o profondamente condizionate o egemonizzate dalla oligarchia finanziaria globale.
Soprattutto quelle che si occupano di economia e finanza.
Hanno dato perfino il premio Nobel di economia, a fior di farabutti , diventati ultramiliardari,che hanno offerto la legittimazione scientifica e ideologica al dominio della finanza globale sul mondo.

GLI SPAZI DI LIBERTA’ CONTESI DEL WEB E DEI SOCIAL NETWORK
Per fortuna che c’è la rete Web.
E recentemente i social network.
Rappresentano un vero spazio di libertà.
Almeno finora.
Ma attenzione, i vertici delle maggiori società del web sono anch’essi parte – e leaders-della finanza globale ,o lo stanno diventando velocemente.
E di questi giorni la notizia che i padroni di Google, Youtube  e Face Book si orientano, negli USA, ad appoggiare conservatori e ultraconservatori nella già aperta campagna elettorale per le presidenziali, quindi a favore dei sostenitori e servi ultrà della supercasta finanziaria globale.

LA NUOVA MAPPA GEO-ECONOMICA MONDIALE
A livello macroeconomico globale, negli anni si è delineata e si va consolidando una nuova mappa geo-economica del mondo.
Che è anche una nuova possibile mappa geopolitica e geomilitare.
Anche, per fortuna, in reazione al dominio rapinoso della finanza globale.
Facciamo degli esempi.


logo2IL SUD EST ASIATICO
Dopo l’autentico massacro del 1997-98, il Sud Est asiatico ha abbandonato  LE RICETTE  e gli schemi dominanti ed egemonici della finanza globale e ha trovato una sua via autonoma  e propulsiva di sviluppo.
Stiamo parlando di paesi enormi e popolosi, e oggi relativamente benestanti, come l’Indonesia, la Thailandia e la Corea del Sud.
La Malesia , che già in quegli anni , si rifiutò di adottare le regole e il dominio della finanza globale,
non solo non ha subito quella crisi tremenda, ma ha perseguito una sua via originale e sostenibile di progresso.

L’ARGENTINA e altri paesi sudamericani
L’Argentina,dopo lo storico disastro, a cavallo degli anni novanta e duemila, dovuto al dominio della finanza globale sul Paese,
ha adottato una strategia economico e politica opposta ai dettami della finanza globale.
L’argentina si è risollevata e ha ripreso un sua marcia autonoma e dignitosa di modernizzazione e sviluppo civile.
Lo stesso percorso autonomo argentino è stato assunto da altri paesi piccoli e medi del Sud-America, a partire dal Venezuela.

IL NUOVO BRASILE
Il Brasile dopo aver subito le angherie del colonialismo nei secoli passati, del neocolonialismo del 900 americano,del neodominio della finanza locale negli anni ottanta e novanta,
ha rifiutato anch’esso le ricette e il comando della finanza globale
e ha intrapreso un percorso di progresso sbalorditivo, per certi versi.

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IL DRAGONE CINESE e i paesi BRICS
Come è noto, la Cina è la nuova locomotiva mondiale dello sviluppo dell’economia reale.
In poco meno di ventenni è già oggi la seconda potenza economica mondiale
E gran parte delle previsioni la vedono come la prossima economia mondiale dominante.
Ebbene, la ricetta di sviluppo cinese è quasi l’esatto opposto della ricetta della finanza globale.
Anche l’India, con più difficoltà e incertezze , ha perseguito una via autonoma di progresso.
Così, il Sudafrica di Mandela.
Perfino , la Russia e il Messico si sono liberati dalle catene più pesanti della finanza globale.
Brasile (B),Russia (R),India (I), Cina ( C), Sudafrica (S): sono i nuovi  protagonisti dell’economia mondiale, I BRICS, EX SECONDO E TERZO MONDO.
In un altro scacchiere geopolitica e geoeconomico,sta emergendo il ruolo della Turchia ,quale attore leader regionale della ex Asia minore, della viciniore area caucasica e del medio Oriente, di eccezionale rilevanza.

I PAESI DELLA FINANZA ISLAMICA
Un nuovo protagonista dell’economia mondiale è la FINANZA ISLAMICA.
Una finanza che esclude tra i suoi principi e strumenti sia l’usura che il tasso di interesse.
Che partecipa ai processi economici , con una presenza diretta
( partecipazioni) nella economia reale, nelle aziende.
La finanza islamica è una finanza ricca di risorse , derivate dall’economia petrolifera, innanzitutto.

logo2Sta registrando nell’ultimo decennio un vero e proprio exploit.
Riguarda prevalentemente paesi islamici,a partire dalla Malesia all’Indonesia, ad altri paesi della Asia meridionale, del sud est asiatico e del golfo.

LO STRABILIANTE CASO RECENTE DELL’ISLANDA
L’Islanda nell’ultimo ventennio è stata una base centrale della finanza globale.
Ne ha attuato maniacalmente tutte le ricette.
Ha registrato una superbolla di economia finanziaria.
Sembrava , fino a tre-quattro anni fa ricchissima.
Dopodichè, la catastrofe. Il crollo finanziario, il crollo economico, il crollo sociale, il crollo politico e istituzionale di un intero Stato, seppure piccolo.
Lacrime e sangue.
A questo punto i padroni e soloni della finanza globale hanno tentato di imporre a l’Islanda la solita ricetta : “altre lacrime , altro sangue”. Taglio del welfare state, tagli all’occupazione,altro indebitamento pubblico,privatizzazioni e liberalizzazioni selvaggio.
L’Islanda sembrava conquistata.
Invece, il popolo islandese, in massa, si è ribellato. Ha respinto la conquista militare della nazione da parte della finanza globale, ne ha respinto le ricette suicide e masochistiche, ha cacciato a bastonate la classe politica e finanziaria al comando, ha scelto lucidamente e coraggiosamente il default dello Stato ( una esplicita bancarotta, decisa democraticamente e in quanto tale governata),ha ripulito il paese dalla peste finanziaria,ha eletto nuovi rappresentanti e governanti, ha rimesso il sesto il paese, ha avviato la nazione ad una crescita e progresso sostenibili e condivisi.

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GLI USA VIVONO CON I PRESTITI CINESI
Come vedete, la mappa geo-economica mondiale è cambiata e sta cambiando radicalmente.
Gli Usa stanno perdendo il loro primato economico.
L’Europa è in crisi profonda. Soprattutto l’Europa mediterranea.
Il Giappone arranca, all’interno di una sorta di recessione permanete , che dura da molti anni.
In particolare, gli USA, ancora per un po’,tendono a difendere la loro supremazia con le armi,con il signoreggio del dollaro nel ruolo di moneta mondiale sempre più eroso delegittimato e indebolito, coni i giganteschi debiti contratti con la Cina e altri Paesi.
Il paradosso mondiale è che i prestiti cinesi consentono ancora agli USA di vivere e consumare al di sopra delle proprie possibilità.
NON DURERA’ ALL’INFINITO. NON PUO’ DURARE.

LA NUOVA MAPPA GEOPOLITICA E GEOSTRATEGICA MONDIALE. Il declino del predominio americano.
La nuova era di dominio del capitalismo finanziario globale si è imposta soprattutto dopo il 1989, dopo il crollo del Muro di Berlino, dopo il crollo dell’assetto bipolare del mondo, dopo la sconfitta di uno dei modelli alternativi di governo dell’economia e della società.
Il capitalismo si è sentito storicamente vincente e senza freni.
Il capitalismo ,nella forma del supercapitalismo finanziario,Ha scorrettamente assorbito,sussulto, dentro di sé, la realtà e il concetto di mercato e di economia di mercato, che ,invece, vanno tenuti  rigorosamente distinti dal capitalismo,e dal capitalismo finanziario, in specie.
A loro volta gli USA, specie dopo il trauma delle Torri gemelle del 2001,hanno ritenuto definitivamente superato l’equilibrio post seconda guerra


mondiale,L’EQUILIBRIO MULTILATERALE; superate le funzioni equilibranti dell’ONU,superato il ruolo prevalentemente difensivo della NATO, meno rilevante – o anche irrilevante-il ruolo dell’Europa.
logo2IL PASSAGGIO E’ STATO DAL BIPOLARISMO DOMINANTE ACCOMPAGNATO DAL FLUIDO MULTIPOLARISMO GLOBALE, AL L’UNIPOLARISMO.
Dall’impero soft ( il famoso soft power americano), mix di dominio e egemonia, somma dei tre primati interdipendenti economico ( l’economia di mercato), culturale e politico ( il liberalismo, la libertà ,lo Stato di diritto) e militare ( assoluta predominanza militare globale degli USA), gli USA sono passati ad una concezione e pratica neoimperialista hard, direttamente militare.
Ecco il senso dell’ottennio di Busch  junior  e del neoconservatorismo e neo-nazionalismo d’assalto USA, negli anni 2000.
La parola alle armi , dunque.
L’altra faccia del supercapitalismo finanziario.
“Esportare la democrazia , con le armi”.
La concezione e l’uso strumentali della cosiddetta “guerra” all’islamismo terroristico e ad “Al Quaeda”, la famigerata guerra asimmetrica.
L’avventura e l’avventurismo delle guerre in Iraq e in Afghanistan.
E la cocente sconfitta militare, politica e morale degli USA in Iraq e in Afghanistan , e altrove,e la delegittimazione generale nel mondo alla fine degli anni 2000.

I PERDENTI, GLI ESCLUSI, GLI INGABBIATI
L’Occidente è in declino, ma regge.
Paesi ex secondo e terzo mondo crescono e diventano medie potenze economiche, ma anche , in progress, potenze politiche e militari, a partire dai BRICS.
Parti enormi dell’Africa , soprattutto sahariana e sub-sahariana,dell’Asia centrale e meridionale,aree della stessa America Latina, parti dei Balcani, della Russia orientale siberiana assumono il ruolo dei perdenti e degli esclusi globali.



logo2MONDO ARABO E MEDIO ORIENTE
Poi, c’è la realtà specifica del mondo arabo ( Maghreb e Mashreq, del Medio Oriente in generale e del Golfo persico.
Una realtà articolata e differenziatissima al proprio interno:
Marocco, Algeria, Tunisia, Libia,Egitto,Siria,Libano, Arabia saudita, Emirati arabi,Israele e Palestina,Turchia, Iran,e così via.
Un punto centrale che ci preme evidenziare è questo: una parte rilevanti di questi paesi è stata gestita , per decenni, da DITTATURE FEROCI e regressive, strutturalmente alleate agli USA , all’Occidente e via via, negli anni, insediati e dominati dal capitalismo finanziario globale, soprattutto a partire dagli anni novanta.
E’ questo il caso, soprattutto di Egitto, Tunisia, Libia, Siria,Arabia saudita e altri paesi.
Il capitalismo finanziario globale ha riservato a questi popoli lo stesso trattamento riservato all’Argentina o ai Paesi dell’Asia meridionale, mandati alla rovina, a cavallo degli anni novanta e duemila.
A parte la totale illibertà,negli ultimi anni,sono aumentate le disuguaglianze sociali, sono saltate le tutele sociali di base,milioni di giovani arabi hanno visto la strada sbarrata ad ogni dignità, futuro, speranza.

IL NUOVO CICLO DI RIVOLTE SOCIALI, DEMOCRATICHE E RIVOLUZIONARIE NEL MONDO DEL 2011, A PARTIRE DAL MONDO ARABO
Sono esplose, perciò, le rivolte generalizzate e le rivoluzioni  del 2011.
 Che hanno cambiato ,per sempre, il volto del mondo arabo e del medio Oriente, al di là delle sorprese che la cronaca quotidiana ci potrà riservare.
Perché non di effimero si tratta, ma di un processo storico, che si sta srotolando sotto i nostri occhi.
Si tratta di movimenti di Popolo.
Un movimento profondissimo di tipo interclassista, plurigenere e plurigenerazionale.
Di lavoratori, di giovani, di disoccupati, di donne, di intellettuali, di piccoli imprenditori, di contadini, di professionisti.


logo2Ripeto, un movimento di Popolo.
Il motore sono  i giovani.
Anche mediamente acculturati e secolarizzati.
Il Popolo si riprende la Piazza e la Politica.
Determinante, come è noto, il ruolo della rete Web, dei Social network, dei telefonini.
Gli obiettivi: la libertà,la dignità, il lavoro, il reddito, la speranza , il futuro.
Anche una TITANICA RIVOLUZIONE DEMOCRATICA.
Gli avversari sono le dittature locali, l’alleanza tra queste dittature e le oligarchie dominanti dell’Occidente,il capitalismo finanziario, l’oligarchia finanziaria globale.

UNA SVOLTA EPOCALE: IL CONTAGIO DELLE RIVOLTE E DELLE RIVOLUZIONI ARABE INVADE L’EUROPA E L’OCCIDENTE,E ALTRE PARTI DEL MONDO.
Dai primi mesi del 2011, ecco il punto,
si è innescato un processo mai visto, nuovo, inedito, sconvolgente.
Una svolta epocale.
Piazza Tahir, al Cairo, diventa propulsore democratico mondiale.
I giovani  l’esplosivo biologico.
A partire da Mohamed Buazizi, la torcia umana della Tunisia, la scintilla di tutto , il 17 dicembre 2010, 27 anni.
Le rivolte e le rivoluzioni sviluppatesi, e ancora in corso, il Tunisia, In Egitto, In Libia, in Siria e altrove HANNO CONTAGIATO IL MONDO:

-il movimento degli INDIGNATOS in Spagna,a partire dal “movimento 15 maggio” , alla Puerta del Sol ( 2011);
-il movimento delle tende in piazza ,in Israele, a partire dal “movimento 14 luglio”( 2011),iniziato come movimento contro il caro-affitti e il carovita, promotrice iniziale Daphni Leef, 25 anni, regista;
-la rivolta e le guerriglie dai quartieri popolari a quelli bene di Londra, diventata la capitale più diseguale del mondo;



logo2-il movimento polare di massa in INDIA contro la corruzione politica e amministrativa, coagulatosi attorno ad Hanna Hazare;
-il movimento universitario cileno, divenuto, in poche settimane, movimento di Popolo, animatrice Camila Vallejo Bowling, 23 anni;
-le prime manifestazioni in piazza contro il capitalismo finanziario addirittura negli USA ,a Wall Street,a prova che anche del denunce appassionate di Michael Moore ( “Capitalism:a love story”), finora apparentemente isolate, cominciano a penetrare nel popolo americano;
- ho parlato già della rivoluzione in Islanda;
- pezzi vastissimi del popolo greco sono in lotta da oltre due anni, per essere stati imbrogliati e massacrati dai loro governati, dalla finanza e dall’Europa;
e cos’ via.
E’ UNA RIVOLTA GLOBALE CONTRO LE DEGENERAZIONI DEL DOMINIO DELLA FINANZA GLOBALE, CHE HA SEQUESTRATO , SOTTOMESSO  E SVUOTATO GLI STATI NAZIONALI E LA DEMOCRAZIA.
Rivolta contro le oligarchie politiche, le caste e le cricche al potere.
E’ una proto-rivoluzione, una possibile , vera rivoluzione.
Ecco il punto,
LE RIVOLTE ARABE SONNO VERE E DI POPOLO,
SONO PARTITE PRIMA,
FUNGONO DA CATALIZZATORE ALLE RIVOLTE IN OCCIDENTE E ALTROVE,
SOPRATTUTTO FUNGONO DA STIMOLO AI MOVIMENTI NEI PAESI DELLA SPONDA NORD DEL MEDITERRANEO.
INSOMMA, LE RIVOLTE DELA SPONDA SUD DEL MEDITERRANEO E LE RIVOLTE DELLA SPONDA NORD SONO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA.
Con la novita’ che sono i giovani della sponda sud che insegnano il che fare a quelli della sponda nord.





logo2“CHE FARE” NELL’EPOCA DEL DOMINIO DELLA FINANZA GLOBALE ?

LE QUATTRO DIRETTRICI GLOBALI DEL NEOMERIDIONALISMO

CULTURA
-1-Innanzitutto, capire le mutazioni e la natura del conflitto,e attrezzare una visione alternativa, un progetto all’altezza della sfida, soggetti all’altezza della sfida. Il Novecento è finito, da tempo. La cultura politica va rinnovata radicalmente.
ECONOMIA e Stato sociale
-2-In secondo luogo, contenere, combattere e battere il dominio della finanza globale.
Ridurre drasticamente gli spazi di liberalizzazione finanziaria selvaggia imposti in questo trentennio.
Ricostruire i sistemi di controllo internazionali e nazionali.
Ricostruire la distinzione tra banche d’affari e banche commerciali.
Tassare , in modo implacabile rigoroso,le transazioni finanziarie.
Vietare l’uso di prodotti finanziari derivati e tossici.

Ridare fiato e centralità all’economia reale, ri-territorializzare l’economia, a partire dall’universo delle piccole e medie imprese.
Ripristinare una sana economia di mercato.
Ricostruire le reti di protezione  sociale ad ogni livello e dimensione:lo Stato sociale del XXI secolo. Dai bambini. Agli anziani, agli esclusi, ai contadini. Senza le degenerazioni clientelari e assistenziali precedenti.
Senza patti sociali seri, la democrazia degenera e salta.
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POLITICA E STATO DEMOCRATICO DI DIRITTO
-3-Interzo luogo, combattere frontalmente e sconfiggere l’oligarchia politica al servizio della finanza globale. Le  caste e le cricche. Mandarle a casa al più presto. Come hanno fatto in Islanda.
Ricostruire, dalle fondamenta, le svuotate ed esauste democrazie occidentali.
Costruire nuove comunità politiche e PARTITI DEGNI DI QUESTO NOME.
Ripristinare la SOVRANITA’ INTERNA ( legalità costituzionale e ordinaria, lotta spietata contro la criminalità organizzata) e la SOVRANITA’ INTERNAZIONALE DEGLI STATI-NAZIONE,  a partire dall’Italia, la quale Repubblica ha ceduto sia la sovranità interna  che quella esterna.

GOVERNANCE GLOBALE E GRANDE MEDITERRANEO
-4-In quarto luogo, contribuire, il più possibile, alla buona governance  sovranazionale e globale.
Per noi, la grande questione, è la costruzione di una vera politica del GRANDE MEDITERRANEO, in alleanza con i fratelli arabi in lotta.
Che lottano, oggi, anche per noi.
IV-IL CAMPO DI BATTAGLIA, ANCHE DEL NEOMERIDIONALISMO E DEL PSUD
Quello che ho evocato è esattamente il campo di battaglia in Europa , in Italia, nel Sud,
anche , e innanzitutto, per il neomeridionalismo e ilo PSUD.

O si è capaci di battersi a questa altezza o si perde.
E’ questo il livello dello scontro.

Che riguarda tutti.
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Giovani e non;
donne e uomini;
famiglie e single;
occupati, disoccupati, precari;
piccoli imprenditori, artigiani e contadini.
L’intero popolo , insomma.
LA LOTTA CONTRO IL DOMINIO DEVASTANTE DELLA FINANZA GLOBALE ;
CONTRO LA DEMOCRAZIA SVUOTATA, PERCHE’ RINASCA;
CONTRO LE CASTE E LE CRICCHE POLITICHE ALLEATE E SERVE DELLA FINANZA GLOBALE.
Questo è il livello del conflitto.
Il neomeridionalismo, e il PSUD, o  è in grado di porsi a questa altezza del conflitto o è destinato a fare ben poca strada.

V- I CINQUE CAPOSALDI DEL NEOMERIDIONALISMO E DEL PROGETTO  STRATEGICO DEL PSUD

Nel corso dell’ultimo anno  abbiamo impegnato una parte non irrilevante del nostro lavoro,per delineare, approfondire e rafforzare i 5 cardini del  neomeridionalismo del XXI secolo.
Mi sono sforzato di ridelinearli in una ventina di schede, pubblicate in forma di comunicati, destinati ai quadri dirigenti del PSUD.
Rinvio , perciò, a tale Dossier di schede progettuali.
Mi limito a richiamarli:
1-il caposaldo storico-identitario ( Sud colonia da liberare, secondo le interpretazioni da Zitara a Pino Aprile);
2-il caposaldo costituzionale (lo Stato federale del Mezzogiorno all’interno di una repubblica federale di’Italia, sul modello del federalismo cooperativo alla tedesca, secondo la formula Ruffolo);
3-il caposaldo economico-sociale ( valorizzazione e tutela politico-istituzionale delle risorse  e dei prodotti meridionali,fiscalità di vantaggio,politica economica del Grande Mediterraneo,reintegrazione demografica e politica di accoglienza);

logo24-il caposaldo politico ( autonomia politica del SUD, attraverso una autonoma rappresentanza politica del Sud e dei meridionali,sul fondamento costituzionale dello Stato federale del Mezzogiorno);
5-il caposaldo culturale  ( il Sud che pensa se stesso, il Sud che nomina e narra se stesso, versione progressiva del pensiero meridiano, protagonismo unitario dei creativi, artisti , scrittori, tecnici e scienziati meridionali ).
E’ ovvio che i 5 cardini sono INTERDIPENDENTI.
Se ne cade uno , si indeboliscono e decadono tutti gli altri.
Il soggetto politico neomeridionalista deve  essere in grado di gestire e promuovere CONTEMPORANEAMENTE , con la stessa intensità e capacità,TUTTE E CINQUE I FONDAMENTI  del progetto strategico neomeridionalista.
In particolare, chi pensa che basti la vaga agitazione storico-identitaria sudista , per costruire un forte partito neomeridionalista e liberare e salvare il Sud,è completamente fuori strada e destinato al completo fallimento.

SOGGETTO STRUTTURALMENTE E COSTITUZIONALMENTE NAZIONALE, EUROPEO  E MEDITERRANEO
Di conseguenza il soggetto neomeridionalista,a partire dal PSUD, deve avere un respiro, un pensiero, una strategia, una piattaforma, una organizzazione, una capacità di leadership,una capacità di movimento e di azione rigorosamente e fortemente NAZIONALI, europei e mediterranei, con una intelligenza preliminare della dimensione globale  e mondiale dei conflitti.
Nessuna torsione e angustia municipalista o microterritorialista può essere concepita e praticata.
Il Partito o si radica, alla pari , con pari vigore e consistenza,in ciascuna delle 8 regioni del Sud e in ciascuna delle altre 12 regioni del Centro-Nord , come in ciascuna provincia d’Italia, da Avellino a Macerata, da Catanzaro a Pescara,o non sarà mai un vero Partito.
Sarà un movimentino che si spaccia per partito.
Una piccola lobby velleitaria in cerca d’autore.
O di padroncini di turno.



I TRE PRESUPPOSTI PER LA COSTRUZIONE DEL PARTITO NEOMERIDIONALISTA
logo2Stiamo parlando di Partito , di partito vero.
MILITANZA. Il partito è fatto, nella sostanza ordinaria e quotidiana, di attività, movimento, vertenze, lotte, di militanza , di generosità.
COMUNITA’. Il partito è anche comunità, appartenenza ,responsabilità, umiltà, solidarietà interna, valori condivisi, regole condivise.
PROGRAMMA DI GOVERNO. Il partito è programma politico e amministrativo, e di governo, ai vari  livelli comunali, provinciali, regionali ,nazionali e europei. Anche tecnica.
Ancora, il partito è comunicazione.
Queste dimensioni ordinarie vivono quando il partito è stato ben fondato  ( nascita)e  cresciuto ( infanzia e adolescenza).

Ma, per ben e veramente nascere e decollare un Partito ha bisogno di tre presupposti interdipendenti.

I TRE PRESUPPOSTI PER LA FONDAZIONE DI UN VERO PARTITO
1.Un PROGETTO strategico alternativo alla altre offerte politiche, assolutamente riconoscibile e competitivo, deve avere una ragione sociale specifica, rappresentare e tutelare interessi e valori specifici, differenziati da altri.
Un progetto vero, forte, anche tecnicamente solido.
Non la summa di astratti furori sudisti.
2. Una LEADERSHIP forte, riconosciuta, sperimentata in anni di attività, identificabile, con un curriculum solido e non improvvisato. Soprattutto capace di reggere , con pazienza e rigore, la fase di nascita e di crescita.
Impegno che richiede almeno un DECENNIO DI FATICA.
SE NON SI SEMINA, NON SI RACCOGLIE.
3. Un NUCLEO ORGANIZZATIVO E OPERATIVO  di base, con un modello organizzativo e operativo semplice e certo, regole certe e di medio e lungo termine: IL NUCLEO FONDATIVO DELL’ORGANIZZAZIONE. Fondato sul rigore, la generosità, la resistenza.



logo2Un nucleo che si costruisce lentamente e pazientemente, a partire dalla FORMAZIONE DEI QUADRI.
Poi, con la sperimentazione ,sul campo, dei quadri.
Altrimenti è puro movimentismo o setta.

VI-IL PERCORSO VIRTUOSO DEL PSUD NEL 2010-2011

Noi del PSUD possiamo farcela.
Per fortuna, il nostro è ancora un partito piccolo, ma sicuramente virtuoso.
Lo sta a dimostrare l’umile e tenace lavoro dell’ultimo anno.
Ne ricordo qualche passaggio.

ELABORAZIONE DEL PROGETTO STRATEGICO
1-L’impegnativo lavoro di progettazione strategica, che è la premessa di tutto il resto.
I famosi 5 cardini.
Senza contenuti forti e chiari  non si va da nessuna parte.

BATTAGLIA CULTURALE
2-La battaglia culturale quotidiana, fino alla contestazione scientifica della grande controffensiva contro il neomeridionalismo, a partire dai brutali attacchi del “Corriere della sera” e, ad esempio, del libro “Terrorismo” di Marco De Marco, al quale abbiamo replicato, anche con un contro-saggio formale  da parte nostra,da fargli  male. Si veda il recente match epistolare tra Balia, altri meridionalisti e De Marco.
Il contributo dei dirigenti del PSUD, a partire da Riccio e Antonio alla confezione del bel libro di Lino Patruno “ Fuoco del SUD”.
La bella presentazione dell’ultimo capolavoro di Zitara, il 2 maggio a Napoli.
La presentazione diffusa e appassionata dei libri neomeridionalisti.
Il tenace lavorio con i nostri blog.


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La nostra battaglia culturale spesso ha incrociato l’arte, la scrittura e la musica, come è giusto, a partire da Eugenio Bennato e dai meravigliosi concerti, alcuni promossi d’intesa, come a Catania ,il 30 maggio scorso.
Il Congresso del PSUD profitta di questa occasione per ringraziare Eugenio per averci voluto dedicare direttamente una  nuova canzone “Questione meridionale”, l’8 maggio 2010 a Piazza Dante, a Napoli.
E ancora, come non ricordare il nostro  diretto impegno per la promozione  dello spettacolo teatrale x di ….., ispirato dal libro “Terroni” di Pino.

CONTROCELEBRAZIONI DEL 150°
3-Il ciclo di iniziative contro la celebrazione rituale e menzognera del 150° dell’Unità d’Italia, da Roma a Gaeta e altrove.

STATI GENERALI DEL SUD
4-Il passaggio laborioso dal II Congresso del 2010 agli Stati generali  del Sud di Palermo.
Con la ricerca di tutte le interlocuzioni utili, da Emiliano a Pippo Callipo.

POTENZIAMENTO DELLA RETE ORGANIZZATIVA E DEI QUADRI
4-Il potenziamento della rete organizzativa e degli iscritti, certo lenta, perché seria , selettiva, di qualità.
A Napoli , a Caserta, in Campania. Nel Centro Nord: ricordo il bellissimo seminario a Fidenza, organizzato da Cuccurese, nel maggio scorso. In Sicilia. Da ultimo, in Abruzzo e Molise, dopo un semestre di buona seminagione. E altrove.

LOTTE CONTADINE E OPERAIE
5-L’attenzione alla dimensione sociale diretta, dal sostegno quotidiano ai movimenti dei contadini del Sud,che, dopo l’alleanza -che abbiamo contribuito a suscitare -in particolare, per l’impegno di Calderone -con il “Movimento dei Pastori Sardi”, si sono dati la forma di “Movimento dei forconi”, con tre recente manifestazioni a Messina, a Palermo e la conquista del tavolo di trattativa ministeriale ,a Roma; al sostegno alla lotta degli Operai di Fincantieri in Campania e in Sicilia.


LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 2010 E LA BATTAGLIA DI NAPOLI
6-Soprattutto, la grande e bella fatica delle elezioni amministrative della primavera 2010,


logo2a partire dalla campagna campale  E ESEMPLARE di Napoli.
Ma, anche a Caserta, Grosseto, nel Centro-Nord, vedi Bologna,a Bagheria e in altri piccoli comuni.
A Napoli abbiamo realizzato un primo passaggio dal ruolo di agitazione e testimonianza al ruolo politico, all’efficacia politica.
Un successo politico indiscutibile.
Per l’abnegazione, l’intelligenza,il coraggio e la generosità della nostra squadra di Napoli,a partire da Balia e dalla nostra segreteria provinciale, dei candidati, con l’aiuto umilissimo che l’intera comunità nazionale del PSUD ha potuto dare.
Napoli rappresenta una svolta.
E’ un punto di non ritorno.
Il passaggio al neomeridionalismo politico.
E anche  la definitiva differenziazione della  comunità del PSUD da ambienti VETERO-SUDISTI  o parasudisti regressivi, accidiosi, velleitari,inconcludenti, dannosi.
Altro giro, altra corsa.

VII-LE SFIDE DEL 2011-2012
Come vedete, le sfide  non ci mancano.
Le sfide del 2012.
Che fare? Quali priorità?
Le nostre potenzialità sono enormi.
Ma, le risorse oggi a nostra disposizione sono ancora troppo modeste.
Ciononostante, possiamo e dobbiamo farcela.

1-Intanto, dobbiamo continuare a lavorare sulle 5-6 filiere del 2010-2011:
-progettazione strategica e formazione;
-battaglia culturale;
-attenzione e presenza nei movimenti e nelle vertenze sociali;

-potenziamento  della rete organizzativa e del tesseramento;
-affrontare il ciclo di elezioni amministrative del 2012. Ad esempio, in Sicilia vanno alle elezioni 190 comuni, tra i quali Palermo. Ci siamo preparati e siamo pronti. Per di più, in Sicilia ,non sono da escludere, per il 2012, le elezioni regionali anticipate. Noi ci saremo, forti e visibili.

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2-Rispetto al precedente lavoro, dobbiamo inserire due novità e propulsioni:
- elaborare e svolgere un pacchetto minimo di FORMAZIONE POLITICA STRATEGICA destinato ai nostri dirigenti, quadri, iscritti e simpatizzanti,con la promozione di una vera e propria Libera Università Popolare Neomeridionalista e mediterranea, articolata in più sezioni territoriali;
-potenziare, in modo  strutturale, la nostra capacità di COMUNICAZIONE.

3-Ma, nel 2012, la madre di tutte le battaglie è rappresentata dalle ELEZIONI POLITICHE NAZIONALI, che alla data odierna si possono dare quasi per certe.
Questo passaggio politico-elettorale determinerà gli assetti di potere  per i prossimi 10 anni almeno.
Se intendiamo salvare e far risorgere il Sud , è questo il momento di battersi.
Di fronte a noi, noi neomeridionalisti e PSUD, gli scenari e le alternative sono le seguenti:

1-Non presentarci direttamente alle elezioni nazionali: non ce lo possiamo permettere. Occorre entrare nell’agone, proprio dentro questo passaggio storico-politico, che si delinea.
2-Presentarci da soli, per pura testimonianza: non è efficace, non serve, né al Sud, né alla crescita del PSUD.
3-Occorre necessariamente trovare delle alleanze compatibili e praticabili.
Oggi, le alleanze compatibile stanno nel campo schierato a superare il sistema di potere berlusconiano-leghista ,nordista e anche razzista, tra l’altro il più direttamente succube e alleato all’oligarchia finanziaria globale.
Questa area schiererà sicuramente un CONNUBIO SUDISTA, limaccioso e pericoloso, in parte direttamente mafioso, facente perno attorno al sistema di potere e di


influenza di un dei massimi esponenti della borghesia mafiosa, il senatore Marcello dell’Utri, e avente quale vettore i figliocci di quest’ultimo , a partire da Gianfranco Miccichè e della cosiddetta “ Forza  del Sud” e altri servi, recentemente riuniti in Puglia sotto il nome strumentale  e spudorato di “Grande Sud”: il grande sud delle mafie, della corruzione, delle caste, delle cricche, dei servi di Berlusconi e di Bossi nel Sud.

Il campo alternativo va dal frastagliato mondo del centro-sinistra , al nascente terzo polo, a possibili sommovimenti nel mondo cattolico,ad altri possibili sommovimenti nel mondo imprenditoriale.
logo2E questo è l’olio con il quale dobbiamo cucinare.

L’interlocuzione va portata a tutto campo.
Per non fare la fine dei polli.
Ciò detto,in questo campo dobbiamo interloquire, in modo privilegiato, con i soggetti più compatibili con noi e più affidabili.
Sta a noi riflettere, dibattere e saper scegliere.

Tenendo presente il rischio permanente di essere buttati giù dalla torre, da un momento all’altro o , peggio,all’ultimo momento. Quando non puoi più recuperare.
Regola prudenziale: non impiccarsi con la prima corda disponibile.
Discutiamone con sagacia, prudenza e coraggio, nel corso del nostro Congresso.

Buon lavoro.









logo2BIBLIOGRAFIA MINIMA SELEZIONATA E AGGIORNATA RELATIVA , IN PARTICOLARE AL III CAPITOLO ( il dominio della finanza) DI QUESTA BOZZA DI RELAZIONE

-Joseph Stiglitz, “Bancarotta”, Einaudi, 2010;
-idem, “La globalizzazione che funziona”, Einaudi, 2006;
-idem, “In un mondo imperfetto”, Donzelli,2001;
-idem, “La globalizzazione e i suoi oppositori”, Einaudi,2002;
-idem, “I ruggenti anni novanta”, Einaudi, 2003;
-Robert B. Reich, “Supercapitalismo”, Fazi Editore, 2008;
-Loretta Napoleoni, “La morsa”, chiarelettere,2009;
-Joshua Cooper Ramo, “Il secolo imprevedibile”, ellint,2009;
-Enrico Letta e Lucio Caracciolo, “l’Europa è finita?”, add editore,2010;
-Lucio Caracciolo, “America vs America”, Laterza,2011;
-Limes, “Il grande tsunami”,1/2011;
-Limes, “ La guerra di Libia”,2011;
-Limes, “(Contro) rivoluzioni in corso”, 3/2011;
-Ulrich Beck, “Che cos’è la globalizzazione”, Carocci,1997;
-David Held e Anthony McGrew, “Globalismo e antiglobalismo”, Il Mulino,2001-2010;
-Dani Rodrik, “La globalizzazione intelligente”, Laterza, 2011;
-Danilo Zolo, “Globalizzazione”, Laterza,2004;
logo2
-Nicola Zitara, “L’invenzione del Mezzogiorno”, Jaca Book, 2010;
-Limes, “L’Italia dopo l’Italia”, 2/2011;
-Franco Rizzi, “Mediterraneo in rivolta”, castelvecchi, 2011;
-AA.VV., “L’Africa mediterranea”, Donzelli, 2011;
-Tahar Ben Jelloun, “La rivoluzione dei gelsomini”, Bompiani, 2011;
-Paul Krugman, “Il ritorno dell’economia della depressione e la crisi del 2008”, Garzanti, 2009;
-Massimo Amato e Luca Fantacci, “Fine della finanza”, Donzelli,2009;
-Loretta Napoleoni, “Economia canaglia”, Saggiatore, 2008;
-Parag Khanna, “I tre imperi”, Fazi Editore,2008;
-Amartya Sen, “Globalizzazione e libertà”, Mondadori, 2002;
-A cura di Mario Deaglio, “La ripresa , il coraggio, la paura”, Guerini & Associati, 2010.



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