giovedì 19 gennaio 2012

FORCONI

Lo Bello: "Mafiosi fra i manifestanti"
di Redazione19 gennaio 2012 -  “Noi abbiamo evidenze che in molte manifestazioni, nei blocchi che stanno creando tante difficoltà in Sicilia erano presenti esponenti riconducibili a Cosa Nostra”. Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia ribadisce quanto già aveva dichiarato ieri, ai microfoni di “Start”, trasmissione di Rai Radio 1 dedicata all’analisi della situazione siciliana e del movimento dei Forconi.
Per Lo Bello, comunque, “questo non significa che la mafia sia dietro le manifestazioni, ma siamo preoccupati che un disagio reale della gente dell’Isola sia cavalcato da personaggi senza credibilità e dal dubbio passato, da infiltrazioni della criminalità organizzata e da altri fenomeni che finiranno solo per aumentare un ribellismo generico che non risolverà alcun problema”.

Lo Bello ha affermato inoltre che “in Sicilia la situazione economica e sociale è esplosiva da tempo: per questo Confindustria e le altre associazioni di categoria da oltre due anni hanno rappresentato al mondo politico e istituzionale la situazione drammatica in cui ci troviamo”.
Il presidente degli Industriali siciliani ribadisce il suo basta ad un “modello assistenziale e clientelare che in Sicilia ha distrutto ricchezza e che pero’ viene perpetuato da una parte della classe politica. Questo modello elefantiaco non è più sostenibile, tanto più in un momento di crisi in cui sono stati tagliati i trasferimenti alla Regione”.
Intanto un no secco arriva da Confindustria Sicilia contro lo sciopero: «Chiudiamo gli stabilimenti della provincia di Palermo. Una serrata come contro-protesta, per rispondere al blocco degli autotrasportatori». «Questa protesta – si legge in una nota del consiglio direttivo – sta cercando di devastare il mondo della produzione legato alle imprese». Per Confindustria Palermo parlano i numeri. L’industria, dalla manifattura alla chimica, dal legno all’agroalimentare, dalla meccanica al tessile fino ai servizi, registra un calo della produzione del 70%. Una flessione sensibile intorno al 30% e’ segnalata dalle industrie del settore turistico.
Prosegue il presidente degli industriali palermitani, Alessandro Albanese: «Sempre più imprese stanno comunicando le procedure di cassa integrazione per il proprio personale. I nostri automezzi sono stati sequestrati dai manifestanti. I nostri autisti sono stati costretti a chiudere i camion e proseguire a piedi, deploriamo questi ricatti e violenze degni di una guerra civile». Ecco perché Confindustria Palermo, che rappresenta l’apparato industriale e produttivo tra la città e il territorio della provincia, chiede che vengano forzati i blocchi e scortati dalle forze dell’ordine i camion e i tir che trasportano merci.

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