Note per il programma elettorale del PSUD per il comune di Palermo
di Giovanni Maniscalco,Segretario provinciale del PSUD
(BOZZA)
23 novembre 2011
PROGRAMMA ELETTORALE COMUNE DI PALERMO
LAVORO E OCCUPAZIONE
La grave crisi occupazionale per mancanza di lavoro riguarda tutto il SUD e pertanto,i problemi del lavoro nella città di Palermo vanno affrontati complessivamente avendo come obiettivo principale il superamento dello squilibrio ancora esistente tra le due aree geografiche dell’Italia: quella del centro Nord e quella del Sud.
Nel Sud vanno in primo luogo affrontati con decisione la carenza di infrastrutture e la dilagante criminalità e va evitato che la devolution metta in crisi le regioni e le aree metropolitane del sud per effetto della dipendenza dai trasferimenti centrali e che il federalismo fiscale le penalizzi ulteriormente.
Il Partito del Sud propone in sintesi e in linea generale alcuni fattori importanti per lo sviluppo economico del meridione e delle aree metropolitane dello stesso e quindi anche di Palermo :
- creare le condizioni per assicurare vivibilità e sicurezza in grado di favorire investimenti ed assicurare sviluppo superando definitivamente la fase assistenziale e recuperando quegli effettivi fattori di efficienza nel quadro del consolidamento del tessuto imprenditoriale, in primo luogo quello locale, favorendo l’innovazione e la competizione;
- introdurre un federalismo fiscale equo che punti sulla solidarietà tra le regioni del nord e quelle del sud;
- incentivare il rafforzamento delle reti turistiche meridionali finalizzate all’innalzamento degli standard qualitativi dell’offerta;
- porre come indispensabile premessa allo sviluppo il potenziamento delle infrastrutture nella prospettiva dell’espansione degli scambi commerciali con i paesi asiatici e nel quadro delle nuove opportunità tendenti a rivalutare il Mediterraneo;
- mettere particolare attenzione negli interventi di finanza agevolata a favore dell’artigianato, del settore del commercio al dettaglio, dell’energia, soprattutto alternativa, del lavoro autonomo e quindi della microimpresa.
A PALERMO E’ NECESSARIO RILANCIARE:
Edilizia pubblica e privata e il suo indotto (a tal proposito riteniamo interessante il progetto presentato dall’ANCE per la riqualificazione urbana del tratto di ferrovia dalla stazione lolli a notarbartolo)
Nel settore dell’edilizia in Sicilia negli ultimi due anni si sono persi 35.000 posti di lavoro, quasi 2000 nella sola provincia di Palermo.
Dal 2007 a oggi si può parlare di un autentico crollo: basti al riguardo confrontare I fondi nazionali destinati alla Sicilia dalla cd. Legge obiettivo e dall’accordo stato-regioni, sono pari a 4 mld e 900 mila euro ( disponibilità in termini di competenza di cassa) pari al 29% dell’importo dei progetti programmati che ammontavano a 16 mld di euro (che non ci sono), di questi sono stati spesi appena il 10% .
Secondo il nostro osservatorio se le opere relative alle risorse fossero tutte appaltate si avrebbero 7 mln di giornate di lavoro che impegnerebbero per 8 anni 5.500 lavoratori a tempo pieno (quasi ventimila in termini reali considerando le vari fasi lavorative) .
Gli impegni di spesa sono pari a 8 mld (il 7,6% del costo dei progetti) più i circa 300 mln del bilancio regionale. Se questi impegni si trasformassero in cantieri darebbero lavoro a circa 33 mila persone per i prossimi 8 anni (riassorbendo di fatto i numeri della crisi degli ultimi due anni) .
Per la regione Sicilia (tab.2), il costo complessivo delle opere infrastrutturali assunte con la Delibera C.I.P.E. del 21 dicembre 2001, N° 121, quelle prioritarie definite con l’Accordo Stato Regione e quelle finanziate con il trasferimento delle risorse per le opere programmate a livello locale (edilizia scolastica Delibera CIPE 13 maggio 2010, risanamento urbano e abitativo, ecc.) è pari a 16.696.773.796,00 EURO.
A fronte di tale costo complessivo dei progetti programmati, gli impegni di spesa o le attribuzioni finanziarie assegnate, sono pari a 7.925.202.485,00 EURO i quali rappresentano, in termini di percentuale, il 47,46% del costo complessivo dei progetti programmati per questa Regione; mentre gli impegni di spesa attribuiti (sono finanziamenti che da subito è possibile “cantierare”), ammontano a 4.919.068.751,00 Euro i quali, rispetto il costo complessivo delle opere infrastrutturali per la Sicilia, rappresentano solo il 28,99% che è ben lontano dal fatidico 40% tanto decantato dall’attuale Governo.
Gli impegni di spesa attribuiti alle 9 Province della Sicilia (4.919.068.751,00 euro quando saranno tutti quanti appaltati (una minima parte lo sono già, ad es. quelli per gli schemi idrici oppure per la strada a scorrimento veloce Licodia/ Eubea -102.900.000 euro-) daranno occupazione, in totale, a 5.500 unità lavorative le quali, lavoreranno, complessivamente, per 7.685.700 giornate lavorative che tradotte in anni/lavoro sono circa 8 anni.)
Per la provincia di Palermo (tab.3), il costo complessivo delle opere infrastrutturali assunte con la Delibera C.I.P.E. del 21 dicembre 2001, N° 121, quelle prioritarie definite con l’Accordo Stato Regione e quelle finanziate con il trasferimento delle risorse per le opere programmate a livello locale (edilizia scolastica Delibera CIPE 13 maggio 2010, risanamento urbano e abitativo, ecc.) è pari a 1.703.056.489,00 EURO i quali, corrispondono al 9,12% dell’intero Piano dei costi per infrastrutture di pertinenza alla regione Sicilia.
A fronte di tale costo complessivo per i progetti programmati, gli impegni di spesa o le attribuzioni finanziarie sono pari a 1.484.415.252,00 EURO i quali, a confronto con quelli disposti, allo stesso titolo, per l’intera regione Sicilia, rappresentano il 14,81%.
Per la provincia di Palermo (tab.4) le attribuzioni finanziarie (sono finanziamenti che da subito è possibile appaltare), sono pari a 712.862.057,00 Euro i quali, quando saranno affidati, potranno dare occupazione a 520 unità lavorative. Unità lavorative, che lavoreranno per circa 1.113.800 giornate (circa 8 anni) .
I dati (tab.4), evidenziano una forte discrasia, in termini di valori assoluti, tra gli impegni, pubblicamente assunti, e la realtà fatta di programmi di spesa e di disponibilità finanziaria ancorché non diventata “competenza di cassa”.
Quindi, a nostro avviso e forti dei dati sopra esposti, esiste ancora e forse di più del passato, una questione Meridione nel nostro Paese. E non solo per le differenze tra le percentuali e quel fatidico “40% per il Sud”, poiché c’è anche un differenziale tra i programmi degli interventi, gli impegni di spesa, le disponibilità finanziarie e i “trasferimenti per competenza”. (tab.3)
Purtroppo qualsiasi previsione fa “a pugni” pure con i tempi di gestione degli appalti: in Sicilia per la aggiudicazione trascorrono in media 1582 giorni contro i 583 della Lombardia, 900 della media nazionale!
In questo quadro non particolarmente confortante, va posta quindi attenzione al ruolo delle amministrazioni regionali e locali. La loro quota sul totale degli investimenti pubblici nazionali è infatti cresciuta, da questi dipendono i tre quarti della spesa: Regioni, Comuni, Provincie, Asl, etc.., secondo la stessa Ance, una delle cause che rallentano la spesa ed impediscono l’utilizzo anche dei fondi europei per le opere pubbliche, dipende dal fatto che gli enti locali siciliani non dispongono, di progetti definitivi da presentare per il finanziamento e non tanto per le grandi opere pubbliche, quanto per i piccoli e medi cantieri che sono poi quelli più interessanti per il nostro sistema d’impresa edile. Il sud presenta rispetto al resto del paese un forte gap di infrastrutture, questa condizione è aggravata dalla diminuzione della spesa complessiva per le infrastrutture disposta dallo stato nazionale. La Sicilia ha un deficit infrastrutturale del 34,6%, rispetto per esempio al nord-est, mentre la carenza di infrastrutture aumenta i costi dell’impresa del 20,6%.
Allora il paradosso è che si è investito meno dove vi è più bisogno, il dato fornito
Cantiere Navale
Negli Sessanta il Cantiere navale di Palermo era la più grande industria cittadina. Dava lavoro a circa 5000 dipendenti. Noi riteniamo che Palermo deve tornare ad essere un importante porto al centro del mediterraneo come lo è stato nel passato, e pertanto riteniamo che il Comune assieme alla Regione Sicilia deve avere un ruolo propulsivo per il rilancio della cantieristica navale a Palermo ed in Sicilia.
Recentemente Nell’indotto ci sono stati parecchi licenziamenti.
Commercio
(Anche a Palermo sono nati grandi ipermercati- Ci sono opinioni differenti chi è contro perché fanno chiudere i piccoli esercizi e chi è a favore perché creano maggiore occupazione). Noi pensiamo che possono persistere entrambi. E ciò può avvenire attraverso la stesura di un piano commerciale complessivo della Città che preveda uno sviluppo e un posizionamento razionale delle attività commerciali sia grandi che piccole. Inoltre rivitalizzare i mercati storici(Vucciria – Ballarò- Capo ecc. creando anche parcheggi nelle vicinanze). Mercatini ( da regolamentare gli abusivi ed organizzare meglio le zone dove si tengono per non intralciare il traffico)
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Va introdotto su vasta scala un criterio chiaro di responsabilizzazione e misurabilità nella pubblica amministrazione e in tutti gli uffici e le aziende pubbliche locali. Vanno introdotti test di efficienza e misurabilità in tutto ciò che è pubblico , (regione, provincia, comune) sulla base di valutazioni del raggiungimento degli obiettivi assegnati. Il sistema, deve poter essere valido anche per Scuola e Sanità. La Pubblica Amministrazione non deve essere gestita in base a criteri politico-clientelari, ma in base a criteri di efficienza.
Lo stesso vale per le municipalizzate (AMIA-GAS-GESIP) Non devono esistere reati di concussione e deve essere esempio di legalità per i cittadini
In particolare il Comune di Palermo deve essere una macchina burocratica che deve funzionare meglio- snellire le procedure amministrative ed essere volano per l’economia cittadina. Esempio: il ponte Corleone- fallisce l’impresa e si bloccano i lavori, invece di fare subito una nuova gara di appalto
Municipalizzate ( AMIA- GAS- GESIP)
SITUAZIONE PATRIMONIO PUBBLICO - BENI ARCHITETTONICI-MANUTENZIONI
Rivalutazione del centro storico, restauro e rivalutazione del patrimonio architettonico, ricco di monumenti unici al mondo che sono forte richiamo turistico. ( che deve significare non solo ristrutturazioni di vecchi edifici ovvero speculazione edilizia. Ma anche recupero del contesto urbanistico e socio-economico
Illuminazione Pubblica
Scuole- parchi (oreto) giardini ecc.
SICUREZZA E LEGALITA’
Come dicevo prima, è necessario e fondamentale a Palermo, città ad alta densità mafiosa creare le condizioni per assicurare vivibilità, sicurezza ai Cittadini, investimenti ed assicurare sviluppo economico. I tagli alle risorse economiche fatti, dal governo Berlusconi, alle forze di polizia, hanno messo in crisi la già precaria tutela dei cittadini ed il controllo del territorio, infatti In questi ultimi giorni abbiamo assistito alle proteste dei sindacati di polizia, contro i tagli del Governo. Inoltre è necessaria una maggiore presenza della polizia urbana per affermare regole e legalità nel traffico cittadino, ch’è sempre più caotico.
TRASPORTI – VIABILITA’- TRAFFICO
Palermo soffre di un ritardo storico per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto: Tangenziale insufficiente ed ancora da ultimare,(vedasi il raddoppio del ponte Corleone e il sottopasso di via perpignano Circonvallazione) Trasporti pubblici inadeguati ecc. Per affrontare queste problematiche occorre una logica programmatoria che armonizzi le varie esigenze.
Occorre però subito un aumento negli investimenti in infrastrutture urbane (metropolitane, tram, parcheggi) e incentivi che rendano appetibile la mobilità collettiva (corsie preferenziali, mezzi di trasporto moderni e vivibili).
Nuovo piano traffico- Metropolitana- Tram- Piste ciclabile- Lungo mare- Il Porto-
RIFIUTI URBANI (amia)
Privilegiare la raccolta differenziata in tutta la città- Individuazione di nuove discariche . Lotta alle eco-mafie
PROBLEMA CIMITERI
E’ necessaria la costruzione di un nuovo cimitero
SERVIZI SOCIALI ALLA PERSONA e SANITA’
Assistenza agli anziani- Handicap- Sanità- Asili nido- Assistenza alle famiglie povere.
Per fare ciò è necessario che il Comune disponga di fondi sufficienti, e mi collego al discorso di prima e cioè alla questione dei trasferimenti centrali ed al federalismo fiscale
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